Nella terra degli Zar: puntata n°5

il ritorno delle grandi europee ed il nuovo che arriva

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  1. frapalin
     
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    Puntata n°5

    STORIA DEI MONDIALI DI CALCIO: IL RITORNO DELLE GRANDI EUROPEE ED IL NUOVO CHE ARRIVA



    L’edizione 2006, assegnata alla Germania, si preannuncia (e le previsioni saranno decisamente rispettate) come uno dei tornei più spettacolari di sempre. Ma viene macchiato dalle accuse di corruzione nell’assegnazione dell’evento, quando la Germania la spunta per un solo voto sul Sudafrica grazie all’astensione del delegato della OFC Charles Dempsey, che dichiarerà di aver subito pressioni.
    Con cambio di politica della FIFA, che non qualificava più di diritto i campioni in carica, si ha per la prima volta i padroni di casa inaugurare la manifestazione, battendo 4-2 la Costa Rica. Il Senegal, che aveva ben figurato nell’edizione precedente, mancò la qualificazione così come il Belgio, l’Irlanda, la Danimarca e l’Uruguay (eliminato nello spareggio dall’Australia che tornava al mondiale dopo 32 anni) mentre esordivano la Repubblica Ceca, l’Ucraina, Togo e la nazionale caraibica di Trinidad e Tobago. I gironi furono sostanzialmente facili per le “big” tranne quello in cui trovarono posto Argentina e Paesi Bassi, che dovevano vedersela con la Costa d’Avorio di Didier Drogba e con la Serbia. Stadi come l’Allianz Arena di Monaco di Baviera vennero costruiti da zero per l’occasione, mentre il Westfalenstadion di Dortmund subì una decisa ristrutturazione tanto da cambiarne la conformazione. Per il torneo si poteva contare su due stadi moderni inaugurati da una manciata d’anni come l’Auschalke Arena di Gelsenkirchen e lo Zentralstadion di Lipsia. La Germania, dopo la vittoriosa gara inaugurale, si qualificò per gli ottavi di finale già alla seconda giornata battendo la Polonia, ma dovette attendere il 3-0 sull’Ecuador (anch’esso qualificato) nella terza giornata per il primato nel girone; gli inglesi invece ebbero molta difficoltà a superare Paraguay e Trinidad e Tobago e pareggiarono con la Svezia, perdendo però Michael Owen per infortunio. Anche argentini ed olandesi passarono il turno con una partita di anticipo, ed i sudamericani rifilarono addirittura sei gol alla Serbia che tornarono utili per prevalere sugli avversari grazie alla differenza reti, dopo che lo scontro diretto era terminato a reti inviolate. Drogba comunque fu il mattatore degli ivoriani che centrarono almeno la vittoria della bandiera contro i serbi. Fu tutto facile anche per Portogallo ed Italia, che però pareggiò 1-1 con gli Stati Uniti in una partita terminata con tre espulsi (tra cui Daniele De Rossi che rifilò una gomitata ad un avversario ricevendo ben quattro partite di squalifica). Alle spalle di Portogallo e Italia finirono rispettivamente Messico ed, a sorpresa, il Ghana. Nel gruppo F il Brasile, pur sottotono, ebbe la meglio sulla Croazia grazie ad un capolavoro di Kakà, mentre l’Australia guidata in panchina da un santone del calcio internazionale, l’olandese Guus Hiddink, battè il Giappone con relativa facilità. I “socceroos” terminarono il girone davanti alla Croazia, conquistando il secondo turno per la prima volta nella storia. La Francia rischiò addirittura di uscire, come quattro anni prima, al girone ma ottenne contro Togo quel 2-0 che era necessario al passaggio del turno come seconda, alle spalle della Svizzera. Fu invece tutto facile per la Spagna che sconfisse nell’ordine Ucraina, Tunisia ed Arabia Saudita con un totale di otto reti realizzate ed una sola subita. Ma negli ottavi gli equilibri si invertirono: gli spagnoli andarono in vantaggio sui francesi che però ribaltarono finendo a vincere 3-1. L’Italia trovò nella difesa Australiana un muro quasi invalicabile finchè al terzo minuto di recupero l’arbitro concesse un generoso rigore per atterramento di Fabio Grosso, e Francesco Totti segnò il gol che significava quarti di finale. Si qualificarono ai quarti di finale anche gli ucraini che prevalsero ai tiri di rigore sulla Svizzera, che venne eliminata pur senza subire nemmeno un gol nel torneo. Il Portogallo eliminò i Paesi Bassi in un incontro che vide le squadre terminare in 9 contro 9, mentre un calcio di punizione di Beckham permise agli inglesi di eliminare l’Ecuador. L’Argentina vinse contro il Messico ai tempi supplementari e la Germania regolò la Svezia grazie alla doppietta di Lukas Podolski. Nei quarti di finale il Brasile venne piegato da un gol del francese Thierry Henry mentre il portiere tedesco Lehmann risultò decisivo parando due rigori contro l’Argentina, in una sfida decisa dagli undici metri. Fu facile il compito per gli azzurri di Marcello Lippi che batterono 3-0 l’Ucraina mentre anche i portoghesi ebbero bisogno dei tiri di rigore per eliminare l’Inghilterra, cosi come capitato agli europei di due anni prima. Come già accaduto nel 1934, nel 1966 e nel 1982 le semifinaliste furono tutte europee: un rigore trasformato da Zinedine Zidane permetteva alla Francia di piegare il Portogallo, mentre a Dortmund, in uno stadio diventato una vera e propria bolgia, i tedeschi non riuscirono a superare il muro azzurro che colpì quindi nel finale, prima con Fabio Grosso su azione d’angolo e poi con un contropiede orchestrato da Francesco Totti ed Alberto Gilardino e finalizzato da Alessandro Del Piero: per il secondo mondiale consecutivo i padroni di casa venivano fermati in semifinale. La Germania riusciì comunque a salire sul podio battendo 3-1 il Portogallo a Stoccarda, mentre nella finalissima di Berlino i francesi andarono immediatamente in vantaggio con un rigore di Zinedine Zidane ma furono raggiunti poco dopo da un colpo di testa di Marco Materazzi. Venne poi annullato a Luca Toni un gol che pareva regolare, e l’estremo difensore Gianluigi Buffon salvò la porta con almeno un paio di interventi miracolosi. La svolta avvenne a pochi minuti dai rigosi: Materazzi e Zidane si provocarono, finchè l’italiano disse qualcosa che fece infuriare il capitano francese, che reagì colpendo l’avversario con una testata in pieno petto. L’arbitro non vide l’episodio, ma lo vide il quarto uomo, che mostrò il replay all’assistente che a sua volta comunicò l’accaduto all’arbitro, l’argentino Horacio Elizondo. Cartellino rosso per Zidane, primo capitano ad essere espulso in una finale, e Francia in dieci uomini. Si andò ai rigori: dopo la rete francese di Wiltord e prima di quelle di Abidal e Sagnol, Trezeguet calciò sulla traversa mentre gli azzurri furono impeccabili: Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero ed infine Grosso: il cielo divenne azzurro sopra Berlino e l’Italia tornò sul tetto del mondo 24 anni dopo il trionfo di Madrid. Alla premiazione però il presidente della FIFA Joseph Blatter, con una delle sue memorabili gaffe, si rifiutò di salire sul palco per premiare la squadra vincitrice, ed il trofeo venne consegnato dal presidente del comitato organizzatore, Franz Beckenbauer.

    Nel 2001 la Fifa decise che i mondiali sarebbero stati da quel momento assegnati a rotazione tra i continenti (decisione abbandonata poi nel 2007, dopo l’assegnazione del mondiale sudamericano al Brasile per il 2014) e fu scelta l’Africa per l’edizione 2010; nel 2004 il Sudafrica superò le candidature di Egitto e Marocco e quindi il mondiale del 2010 sarebbe tornato a disputarsi nell’inverno australe. Nel 2015 però verrà fuori quanto già sospettato in precedenza: una serie di tangenti avevano portato la scelta dell’organizzazione al Sudafrica a discapito del Marocco, che inizialmente aveva pur ottenuto due voti in più. Le qualificazioni furono caratterizzate dalle polemiche che scaturirono nello spareggio tra Francia ed Irlanda: il gol francese di Gallas è viziato dal fallo di mano di Henry, ma le polemiche vertono soprattutto sulla gioia del francese, considerando che aveva sempre fatto del fair play uno dei propri cavalli di battaglia. L’Irlanda chiede che la partita venga rigiocata ma la Fifa nega questa possibilità, confermando la partecipazione di chi aveva conquistato comunque la qualificazione sul campo. Tra le partecipanti la sola Slovacchia debutta nel torneo, mentre sonno presenti tutte le sette nazionali che hanno già vinto il torneo. Dopo 44 anni torna a giocare il mondiale anche la Corea del Nord. La partita inaugurale vide i padroni di casa pareggiare 1-1 con il Messico, mentre nell’altra partita del girone Uruguay e Francia regaleranno agli spettatori un noioso 0-0. Nella seconda partita del girone il Messico fa addirittura il colpaccio battendo 2-0 la Francia. Dopo questa brutta sconfitta l’intera nazionale francese si ammutina contro il tecnico Domenech, ma non serve a dare la scossa perché la Francia perde anche con il Sudafrica (2-1) e viene eliminata, insieme ai padroni di casa. L’Argentina chiude a punteggio pieno battendo nell’ordine la Nigeria, la Corea del Sud e la Grecia, che ottiene il suo primo storico successo in un mondiale battendo la Nigeria per 2-1; a passare il turno con i sudamericani è però la Corea del Sud, che ha battuto i greci nella prima giornata. Nel gruppo C dopo il primo turno la piccola Slovenia si ritrova clamorosamente in testa dopo aver battuto l’Algeria ed in virtù del pareggio tra Inghilterra e Usa, ma saranno gli statunitensi a prevalere nel girone davanti agli inglesi grazie al maggior numero di gol segnati. La Germania, considerata tra le favorite, sotterra per 4-0 l’Australia ma perde a sorpresa con la Serbia (che è stata sconfitta dal Ghana nella prima giornata), ma vince poi con gli africani e la sorprendente vittoria australiana sulla Serbia sconvolge tutto, dando il primato del girone ai tedeschi e relegando in ultima posizione i serbi. I Paesi Bassi dominano il girone E, che al secondo posto vede a sorpresa il Giappone davanti alle più quotate Danimarca e Camerun, battute entrambe. I campioni del mondo italiani vengono fermati sul 1-1 dal Paraguay e con lo stesso risultato dalla Nuova Zelanda; queste due squadre pareggiano tra di loro nell’ultima partita regalando molto equilibrio al girone. Per passare il turno l’Italia dovrebbe assolutamente battere la Slovacchia ma è la compagine centroeuropea a vincere 3-2 nello scontro diretto giocato a Johannesburg. Gli azzurri, travolti da numerose critiche per il pessimo gioco mostrato, concludono il torneo nel peggiore dei modi. Il Brasile vince 3-1 sui nordcoreani che vengono poi strapazzati per 7-0 anche dal Portogallo, perdendo infine anche con la Costa d’Avorio; i brasiliani vincono il girone senza mai mattere in discussione la loro leadership. Infine nel gruppo H i campioni d’Europa della Spagna vengono battuti a sorpresa dalla Svizzera nella prima gara, ma si rifando battendo agevolmente Honduras e Cile e vincendo il girone grazie alla vittoria nello scontro diretto con i sudamericani, arrivati secondi; la Svizzera poteva addirittura chiudere in testa ma il pareggio con l’Honduras nell’ultima partita la eliminò.
    Negli ottavi il derby sudamericano tra Brasile e Cile fu vinto dai verdeoro con un netto 3-0, mentre l’Argentina superò il Messico 3-1. Il Paraguay ebbe la meglio del Giappone ai rigori mentre la Spagna vinse di misura il derby iberico con il Portogallo. Avanzarono anche l’Uruguay ed il Ghana ai danni rispettivamente della Corea del Sud e degli Stati Uniti, mentre i Paesi Bassi eliminarono una Slovacchia che poteva comunque dirsi più che soddisfatta del suo mondiale. Infine Germania ed Inghilterra si affrontarono in un ottavo di finale che sapeva di nobiltà europea, con i tedeschi che si imposero 4-1. Ancora quattro gol rifilarono nei quarti di finale all’Argentina, mentre i Paesi Bassi eliminarono il Brasile prendendosi la rivincita del 1994 grazie ad un pasticcio di Felipe Melo e Julio Cesar. La Spagna ebbe bisogno dei riflessi del proprio portiere Casillas, che parò un rigore (e ne fallì uno anche Xabi Alonso), prima di trovare con David Villa il gol che li portò ad una storica semifinale, mentre tra Uruguay e Ghana la partita era sul 1-1 grazie ai gol dalla distanza di Muntari e Forlan, quando gli africani riuscirono a battere un Muslera non impeccabile ma Suarez sacrificò il suo mondiale fermando la palla con le mani sulla linea di porta: rigore e cartellino rosso, ma Gyan calciò sulla traversa. Si andò ai rigori e gli uruguaiani ebbero la meglio, tornando in semifinale dopo 40 anni. Nella prima semifinale ancora dei gol dalla distanza da parte di Van Bronckhorst e Forlan, poi le reti di Sneijder e Kuyt resero inutile il gran gol finale di Maxi Pereira: una delle partite più belle della storia dei mondiali regalò agli orange la terza finale della loro storia. Nell’altra semifinale, in una partita meno emozionante, un colpo di testa di Puyol bastò alla Spagna per andarsi a giocare l’atto conclusivo: dopo il 1978 la finale sarebbe stata giocata ancora da due squadre che non l’avevano mai vinta. Nella finale di consolazione le reti di Muller, Cavani, Forlan e Jansen assicurano spettacolo e divertimento, ma il colpo di testa di Khedira a pochi minuti dal termine regala il terzo posto ai tedeschi, grazie anche alla traversa di Forlan allo scadere. Nella finalissima di Johannesburg a far da padrone è il gioco duro ed a tratti violento (si conteranno 12 ammoniti ed un espulso), ma non mancano le occasione da gol, con Sergio Ramos e Villa da una parte e con Robben dall’altra. La partita sembra avviarsi verso i rigori quando, a quattro minuti dal termine dei supplementari, un’azione di contropiede orchestrata da Jesus Navas, Iniesta, Torres e Fabregas fa tornare il pallone ad Iniesta che scatta bene in area e fulmina Stekelenburg: per la Spagna è finalmente il trionfo. Con la sconfitta olandese, l’unica squadra imbattuta nel torneo risulterà la Nuova Zelanda.

    L’ultimo appuntamento con la nostra storia dei mondiali ci fa restare nell’emisfero australe, in Sudamerica, in Brasile per la precisione. Nonostante le intenzioni espresse da Australia, Stati Uniti, Colombia ed a Argentina e Cile insieme, il Brasile rimase l’unico paese a presentare ufficialmente la propria candidatura. L’avvicinamento al torneo fa caratterizzato dalle violenti proteste per le ingenti spese di organizzazione con buona parte della popolazione che soffriva la fame. Per la prima volta si qualificò la Bosnia-Erzegovina, mentre tra le grandi assenti figuravano tutte le nazionali scandinave. Nella partita inaugurale un’autorete di Marcelo portò in vantaggio la Croazia, ma Neymar ed Oscar ribaltarono il risultato fino al 3-1, mentre il Messico regolò il Camerun, che perse poi anche 4-0 con la Croazia e 4-1 con il Brasile, finendo ultimo nel girone, a cui accedono il Brasile ed il Messico, vincente contro i croati per 3-1. I campioni del mondo in carica spagnoli vennero clamorosamente battuti 5-1 dai Paesi Bassi in una riedizione della finale precedente, mentre il Cile battè 3-1 l’Australia. Nella seconda giornata le furie rosse conclusero il loro ciclo vincente perdendo 2-0 con i sudamericani, mentre i Paesi Bassi vinsero 3-2 con l’Australia, decretando con un turno di anticipo la qualificazione di Paesi Bassi e Cile alla fase ad eliminazione diretta e lasciando all’ultima giornata solo l’incombenza del decidere le posizioni, che videro gli orange prevalere nel girone battendo i cileni e la Spagna agguantare la vittoria della bandiera sull’Australia. Colombia e Costa d’Avorio batterono rispettivamente Grecia e Giappone e nello scontro diretto ebbero la meglio i “cafeteros”, che disputarono un grande mondiale chiudendo a punteggio pieno anche contro il Giappone nel terzo turno, mentre a sorpresa la Grecia batté gli ivoriani raggiungendo una storica qualificazione agli ottavi. Nel girone D le cose potrebbero mettersi bene per l’Italia, vincente sugli inglesi per 2-1, grazie anche alla storica vittoria del Costa Rica sull’Uruguay; nella seconda partita del girone però gli azzurri vennero sconfitti dai centroamericani mentre l’Uruguay eliminava l’Inghilterra grazie ad una doppietta di Suarez. Nel terzo turno il Costa Rica si assicurava uno storico primo posto nel girone pareggiando a reti inviolate con l’Inghilterra, mentre il gol dell’uruguaiano Godin a pochi minuti dalla fine sancì la seconda eliminazione consecutiva al primo turno per gli azzurri. La Francia regolò con un 3-0 l’Honduras grazie ad una doppietta di Benzema, mentre la Svizzera aveva la meglio per 2-1 sull’Ecuador; i francesi travolsero 5-2 gli svizzeri in una partita bella e combattuta mentre il derby latinoamericano tra Honduras ed Ecuador fu vinto per 2-1 da quest’ultimi. Il 3-0 svizzero sui centroamericani sancì il passaggio del turno delle due compagini europee, in virtù dello 0-0 tra Francia ed Ecuador. L’Argentina vinse ancora una volta il proprio girone a punteggio pieno battendo nell’ordine Bosnia-Erzegovina (2-1), Iran (1-0 con un capolavoro di Messi nel recupero) e Nigeria (3-2); i nigeriani però ebbero la meglio sui bosniaci e si assicurarono il passaggio del turno. Nel gruppo G gli Stati Uniti riuscirono ad arrivare secondi dietro la Germania, che rifilò 4 gol al Portogallo ma che incontrò molta sofferenza nel pareggio con il Ghana e nella vittoria con gli Stati Uniti, che ottennero il passaggio del turno grazie al 2-1 sul Ghana ed al 2-2 con il Portogallo. Infine il girone H fu dominato dal Belgio che batté 2-1 l’Algeria e poi vinse con il minimo sforzo su Russia e Corea del Sud. A sorpresa gli algerini si qualificarono alla fase ad eliminazione diretta battendo i sudcoreani e pareggiando con i russi.
    Negli ottavi la prima parte del tabellone era composta unicamente da squadre sudamericane: Brasile contro Cile e Colombia contro Uruguay. Mentre la Colombia vinse 2-0 senza fatica, il Brasile si fermò sul 1-1 ed ebbe necessità dei tiri di rigore per prevalere. Vittoria molto sofferta per la Francia sulla Nigeria mentre la Germania ebbe bisogno dei tempi supplementari per eliminare l’Algeria per 2-1, con tutte le reti avvenute nei supplementari. Il Messico cullò il sogno di raggiungere i quarti grazie al gol di Giovani Dos Santor, ma Sneijder a due minuti dalla fine ed Huntelaar su rigore nel recupero regalarono il successo agli orange. La Costa Rica andò in vantaggio sulla Grecia grazie a Ruiz, già giustiziere dell’Italia, ma subì il pareggio del greco Papastathopoulos nel recupero, ed ai rigori i costarichensi furono più precisi e raggiunsero uno storico quarto di finale. Infine Argentina e Belgio ebbero bisogno entrambi dei tempi supplementari per eliminare Svizzera e Stati Uniti. Nei quarti il Brasile vinse senza troppa fatica contro la Colombia, ma l’infortunio della sua stella Neymar ne avrebbe penalizzato il turno successivo. Alla Germania bastò una rete di Hummels dopo 13 minuti per eliminare la Francia, mentre un gol di Higuain in avvio di Argentina-Belgio portò i sudamericani in semifinale dopo ben 24 anni. Ma la cosa più curiosa capitò in Paesi Bassi-Costa Rica: con la partita in fase di termine sullo 0-0 il tecnico olandese Louis Van Gaal fece entrare il portiere di riserva Krul al posto di Cillessen giusto per i rigori: l’estremo difensore del Newcastle neutralizzò i tiri di Ruiz ed Umaña portando la sua nazionale alla seconda semifinale consecutiva.
    In semifinale gli orange portarono l’Argentina ai rigori ma stavolta Van Gaal aveva già esaurito i cambi, non potendo quindi giocarsi la carta Krul: l’estremo difensore argentino Sergio Romero neutralizzò i tiri di Vlaar e Sneijder e l’albiceleste volò in finale, dove avrebbe incontrato la vincende di Brasile-Germania. Ed al Maracanà accadde l’incredibile: senza l’infortunato Neymar il Brasile rimase con la testa negli spogliatoi e dopo mezz’ora la Germania ne aveva già segnati ben cinque (Muller, Klose per la sedicesima rete mondiale che ne valse il record, doppietta di Kroos e Khedira) ripetendosi anche nella ripresa con una doppietta di Schurrle. Solo allo scadere il brasiliano Oscar segnò il gol della bandiera, ma il 7-1 subito si rivelò una vera e propria debacle, che influenzò anche la finale di consolazione dove i Paesi Bassi vinsero 3-0 grazie ad un rigore di Van Persie in avvio, al raddoppio di Blind poco dopo ed al gol di Wijnaldum nel recupero. Nella finalissima del Maracanà Germania ed Argentina si incontrarono per la terza volta nell’atto conclusivo del mondiale, con una vittoria per parte alle spalle: in una partita combattuta senza però che nessuno riuscì a passare (venne però annullato un gol ad Higuain), a sette minuti dai rigori il guizzo di Mario Gotze regalò il quarto titolo mondiale ai tedeschi.
     
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    Eh frap, hai dimenticato l'eroe indiscusso dei mondiali sudafricani....la VUVUZELA!!! Hehehe, ricordo che durante la partita inaugurale non capivo cosa fosse quel "rumore" costante in sottofondo e cambiavo in continuazione canale, convinto che la televisione fosse rotta Hahahahahahahahahaha..solo dopo, andandomi a documentare (non ce la feci ad aspettare la fine della partita) capì cosa fosse
     
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  3. frapalin
     
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    non è che l'ho dimenticato... in realtà speravo non te ne ricordassi :lol:
     
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    Quel 7-1 fu una cosa davvero incredibile, un’umiliazione terribile per i brasiliani
     
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3 replies since 11/6/2018, 10:27   41 views
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