Millwall FC

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  1. TheLions88
     
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    Non c'è modo migliore di continuare questo spazio sul Millwall partendo dal post di Sir.Simon e da quella grandissima cavalcata che ci portò nell '88 , per la prima volta nella storia del club , in First Division .

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    STORIA MILLWALL

    La storia del Millwall - Le origini
    Il Millwall Rovers fu fondato dai lavoratori della C&E Morton’s a Millwall, nell’East End di Londra, precisamente sulla Isle of Dogs, nel 1885. La C&E Morton’s fu creata da James Thomas Morton ad Aberdeen, in Scozia, nel 1849 per rifornire le navi di generi alimentari. Nel 1870 fu aperta la prima succursale londinese sulla Isle of Dogs nel bacino di Millwall, ed attirò forza lavoro da tutto il Paese, inclusa la costa orientale della Scozia. La zona cominciava ad essere allora una roccaforte della classe operaia, piena di migranti provenienti dal nord dell’Inghilterra e dalla Scozia. Il gruppo di operai che fondarono il Millwall, infatti, era prevalentemente di origine scozzese. Questo fatto influì sicuramente nella scelta dei colori della maglia: blu e bianco. Nessuna attinenza con queste origini scozzesi ha invece il Leone rampante, simbolo storico del club. I Millwall, comunemente conosciuti come “Dockers”, proprio in virtù della zona portuale in cui risiedeva il club, ricevettero anche il soprannome di “Lions” grazie alla splendida cavalcata nella F.A.Cup del 1900, dove la squadra fu eliminata solo in semifinale, dopo aver estromesso formazioni molto più blasonate e forti tecnicamente. In ogni caso questo stemma apparve sulle casacche solamente dopo il 1930. Il primo segretario del club fu il diciassettenne Jasper Sexton, figlio del padrone del “The Islander”, un pub situato in Tooke Street dove il Millwall teneva le proprie riunioni. Il primo presidente del club fu invece il giocatore irlandese e medico condotto locale William Murray-Leslie che curiosamente non giocò mai per la sua squadra. La prima partita del Millwall Rovers fu nel 1885 contro il Fillebrook, che aveva il campo da gioco a Leytonstone. La squadra, formata da appena pochi giorni, venne travolta per 5–0. Questo fu il primo undici della storia: Duncan Hean, portiere e capitano, George Oliver, John Reekie, Patrick Holohan, Henry Gunn, Joe Potter, Fred Northwood, John Rowland, James Crawford, Harry Butler e George Syme. Imparata la lezione da questa prima sconfitta, i Millwall rimasero imbattuti nei successivi dodici incontri prima di capitolare all’East End contro l’Old St.Paul’s. Nella loro prima stagione, comunque, furono sconfitti solamente tre volte. Nel novembre del 1886 fu creata la East End Football Association, ed insieme ad essa la Senior Cup. Il Millwall arrivò in finale contro i London Caledonians. Il match fu disputato al Leyton Cricket Ground e terminò 2-2: le squadre si divisero il trofeo, che fu tenuto per sei mesi ciascuno. Durante questa stagione, il Millwall giocò due incontri nello stesso giorno, entrambi in casa: il primo, disputato al mattino, terminò 0–0 contro il Dreadnought. Il secondo, giocato nel pomeriggio, si concluse con una sonante vittoria per 4–1 contro i Westminster Swifts. Nonostante un’umiliante sconfitta per 8–1 nella F.A. Cup, il Millwall riuscì a vincere la East London Senior Cup al primo tentativo. Questa coppa fu vinta anche nei successivi due anni e per questo motivo il trofeo divenne proprietà del club.

    La storia del Millwall - Da "Rovers" ad "Athletic"
    Nel 1893 il Millwall cambiò denominazione, passando da "Rovers" ad "Athletic". Fu anche uno dei club fondatori della Southern League, che vinse nel 1895 e nel 1896. Nel 1897, invece, si classificò al secondo posto. In quel periodo, la Football League era agli albori ed era composta principalmente da squadre del nord come il Bury, il Notts County, lo Sheffield United e il Preston North End. Nel sud, la Southern League non solo fu vista come un campionato concorrente, ma veniva considerata molto più prestigiosa. Il Millwall vinse per due volte anche la Western League (nata nel 1892 come Bristol & District League) nel 1908 e nel 1909. In quest’ultima edizione ebbe la meglio su uno dei membri fondatori di questa lega, l’Eastville Rovers, che in seguitò prese il nome di Bristol Rovers. Il Millwall disputò i suoi incontri casalinghi su diversi terreni di gioco sulla Isle of Dogs. Non era affatto insolito che il club attirasse fino a 40.000 spettatori nei match in casa, soprattutto quando giocava al campo di East Ferry Road.

    La storia del Millwall - L'ingresso nella Football League
    La prima partita del Millwall nella Football League fu giocata al Den il 28 agosto 1920. Ancora una volta sulla strada dei Leoni si trovò il Bristol Rovers, che vene battuto per 2-0. L'incontro, valido per il campionato di Terza Divisione, di cui il Millwall fu uno dei club fondatori, fu seguito da oltre 40.000 spettatori entusiasti. Nonostante militasse in terza serie, il Millwall (che nel 1910 aveva lasciato cadere l'appellativo di Athletic) divenne famoso in tutto il Paese perché non si arrendeva mai e dava il meglio di sé nelle partite di Coppa. I Leoni furono protagonisti di sfide davvero memorabili. Nel terzo turno della F.A. Cup del 1927 eliminarono l'Huddersfield Town, campione d'Inghilterra per tre volte consecutive tra il 1924 e il 1926, battendolo per 3-1. Match contro il Derby County, il Sunderland e altre squadre, negli anni '30 e '40, richiamavano allo stadio folle oceaniche. Proprio contro il Derby County si ebbe il record di affluenza per il Den: 48.672 spettatori il 20 febbraio 1937. Ma la sorpresa più clamorosa avvenne il 26 gennaio 1957 nel quarto turno di F.A. Cup. Il Millwall, che lottava per la sopravvivenza in Terza Divisione, superò il fortissimo Newcastle United per 2-1 davanti a 45.646 tifosi. Nell'East End di Londra si festeggiò il successo fino al mattino dopo. Il Millwall, prima del secondo conflitto mondiale, era la decima squadra in Inghilterra con più tifosi. La guerra purtroppo cambiò le cose...


    La storia del Millwall - La prima volta a Wembley e il dramma della guerra
    Il 7 aprile 1945 il Millwall giocò per la prima volta a Wembley. La finale della Southern F.A. Cup si disputò di fronte a quasi 90.000 persone, un numero impressionante per quel periodo visto che la guerra aveva fatto diminuire drasticamente il numero degli spettatori.Il Millwall, nonostante fosse favorito, giocò molto male e fu sconfitto per 2-0 dal Chelsea. I tifosi dei Leoni non accettarono molto sportivamente il verdetto del campo (si parlò di scarso impegno da parte di qualche giocatore) e diedero vita ad alcuni tafferugli, sotto gli occhi esterrefatti del Re Giorgio VI che stava premiando i vincitori. Con la perdita di tanti giovani uomini durante la Seconda Guerra Mondiale, fu difficile per tutte le squadre tornare alla vita di sempre e per il Millwall lo fu ancora di più: diventò un piccolo club, dopo esser stato uno dei maggiori club d'Inghilterra. Il Den fu pesantemente bombardato dagli aerei tedeschi durante il Blitz di Londra dell'aprile 1943. Una bomba colpì la North Terrace il 19 aprile, mentre il 26 aprile un incendio devastante distrusse la principale tribuna dello stadio. Il Millwall, senza campo di gioco, accettò l'aiuto dei club vicini come il Charlton Athletic e il Crystal Palace e addirittura l'acerrimo rivale West Ham si offrì di far giocare alcune partite dei Leoni all'Upton Park. Il Millwall tornò finalmente al Den, ormai privo di posti a sedere, il 24 febbraio 1944 grazie all'aiuto volontario di tanti tifosi che si prodigarono per il club. Il razionamento dei beni di prima necessità continuò in Gran Bretagna anche dopo la guerra, e per questo il Ministero del Lavoro negò al Millwall il permesso di ristrutturare al meglio lo stadio. Solo nel 1948 il Den fu ricostruito, ma molto diverso da un tempo, su di un solo piano e molto più piccolo.

    La storia del Millwall - Il primo dopoguerra
    "Alzatevi come leoni dopo il sonno" ha scritto il poeta Percy Bysshe Shelley. I poeti non sono troppo di casa nel Sud Est di Londra, ma il Millwall recepì perfettamente questa esortazione. Il club fu particolarmente colpito dalla Seconda Guerra Mondiale, non solo con la distruzione dello stadio ma anche con la morte di molti giovani giocatori. In più altri elementi importanti abbandonarono la squadra: il grande cannoniere Dave Mangnall, che aveva fatto sognare il Den con i suoi gol, si trasferì al Queen's Park Rangers per fare l'allenatore, mentre Reg Smith, che nonostante militasse in una squadra di terza divisione era stato convocato più volte dall'Inghilterra, si ritirò dall'attività agonistica. E, come lui, molti altri smisero di giocare. Della formazione del Millwall anteguerra rimasero solo Benny Fenton e l'irlandese Tom Brolly. Quest'ultimo fu il miglior giocatore dei Leoni in quel periodo. Il manager scelto per la rinascita fu Jack Cock, che aveva militato nel Millwall come giocatore. Cock, persona disincantata e realista, sapeva quello che lo aspettava, la situazione era tutt'altro che facile. Nella stagione 1946/47 il Millwall si salvò a stento dalla retrocessione in Terza Divisione. Al Den regnò l'equilibrio: nelle ventuno gare giocate , furono sette le vittorie, sette i pareggi e sette le sconfitte. Il Millwall riuscì ad ottenere punti preziosi fuori casa e terminò il campionato al diciottesimo posto. Una delle delusioni più cocenti si verificò nel terzo turno della F.A. Cup quando il mediocre Port Vale espugnò il Den imponendosi con un fragoroso 3-0. I tifosi non presero molto bene questa debacle e assediarono i giocatori negli spogliatoi fino a tarda notte.


    La storia del Millwall - Anni difficili
    Ancora più problematica di quella precedente, fu la stagione 1947/1948. La vendita di Fenton al Charlton Athletic per 5.000 sterline (un record per entrambi i club), lasciò un vuoto in mezzo al campo, mentre il grave infortunio di Brolly privò la difesa del suo pilastro. In casa, il ruolino di marcia fu esattamente identico a quello dell'anno precedente: sette vittorie, sette pareggi e sette sconfitte. In trasferta, invece, le cose andarono male e il Millwall vinse solamente in due occasioni. Una delle partite in casa venne disputata sul campo del Crystal Palace, visto che la Football Association aveva disposto la chiusura del Den a causa della gravi intemperanze dei tifosi. Anche se la stagione si chiuse con una spettacolare vittoria per 6-2 sul campo del Coventry City, la retrocessione non poté essere evitata. Millwall e Doncaster finirono appaiati a 29 punti , ma i Leoni scesero in Terza Divisione a causa della peggiore differenza reti. D'altronde il Millwall fu travolto in più di una occasione, subendo anche passivi pesantissimi. A metà campionato subì ben 16 gol in tre incontri, perdendo in successione 6-0, 5-2 e 5-1. L'attacco segnò solamente 44 gol, veramente pochi per quel periodo, e il miglior marcatore della squadra fu Jimmy Jinks con appena otto centri, uno in meno dell'anno prima. Come spesso accade nel calcio, la retrocessione porta un cambiamento di manager. La decisione di rinominare Charlie Hewitt , fu presa con la speranza concreta che il tecnico sarebbe stato in grado di ripetere le brillanti prestazioni del passato, dal 1936 allo scoppio della guerra. Ma come tutti i club appena retrocessi, il Millwall dovette ben presto scoprire le difficoltà e la durezza della serie inferiore. Le speranze di un'immediata promozione svanirono quasi subito, nonostante la buona stagione disputata dal Millwall, che si piazzò all'ottavo posto in classifica, diciassette punti dietro allo Swansea City campione. Tra i giocatori, si misero in evidenza il solito Brolly, che tornò al centro della difesa dopo un lungo infortunio, John Short, ex Leeds United, e, soprattutto, Jimmy Constantine, ex attaccante del Bury, che presto divenne un idolo del Den. Constantine saltò solamente un incontro, segnando venticinque gol tra campionato e coppa. Solo in due occasioni i suoi gol non permisero al Millwall di rimanere imbattuto. Il Millwall, spesso temuto per la sua fama di giant-killer, non fece molta strada in F.A. Cup. Dopo aver eliminato i dilettanti del Tooting in un match tiratissimo, venne eliminato già al secondo turno, perdendo 3-2 contro il Crewe Alexandra.


    La storia del Millwall - 1949/1950
    L'annata 1949/1950 fu definita da molti addetti ai lavori "La stagione d'oro" per Londra: l'Arsenal, infatti, trionfò in Coppa mentre gli Spurs dominarono la Second Division. Di sicuro non riservò le stesse soddisfazioni alle altre squadre della città, men che meno al Millwall. Due anni dopo la retrocessione in Third Division, il Millwall si trovò di nuovo in serie difficoltà. Nonostante la rosa del club fosse composta dagli stessi giocatori che l'anno prima avevano ottenuto un discreto ottavo posto, il Millwall rimase per tutto il campionato nelle posizioni di coda. Il girone meridionale della terza divisione fu incredibilmente combattuto in quella stagione: le difese dominarono e solo il Notts County, guidato da Tommy Lawton, segnò in media più di due gol a partita. Il Millwall ne realizzò solamente 55. Il capocannoniere fu di nuovo Jimmy Constantine con 14 centri, due dei quali in F.A. Cup, dove il Millwall fu sconfitto 5-3 dall'Exeter City in un match thriller. Il Den fu violato ben nove volte e le cose non andarono meglio in trasferta. Il finale fu drammatico. Il Millwall perse in casa con l'altrettanto disperato Newport County e non andò più in là del pareggio con Aldershot e Walsall. Finì miseramente all'ultimo posto, preceduto di due punti proprio dal trio sopra citato. Al termine della stagione diversi club di non-league furono molto più attivi del solito nella ricerca dell'ammissione alla Football League e fu concreto il rischio per il Millwall di perdere il proprio posto tra i professionisti (la quarta divisione non esisteva ancora e, come vedremo in seguito, fu proprio il Millwall uno dei club fondatori). In realtà il Millwall non doveva temere alcun declassamento e, grazie al suo glorioso passato, venne rieletto regolarmente in Third Division insieme al solito Newport County. Ad ogni buon conto la divisione fu allargata e vennero ammesse due nuove formazioni: il Colchester United e il Gillingham. É necessario spiegare il meccanismo della Re-election per capire meglio questa situazione. La Football League fino al 1987 era a numero chiuso: qualsiasi squadra ambisse ad entrarvi, partendo ovviamente dalla Fourth Division, doveva presentare domanda formale e attendere l'esito di una votazione alla quale partecipavano i 44 club delle prime due serie, First Division e Second Division, più altri due club a testa in rappresentanza delle restanti due categorie. Nella scheda di votazione venivano inseriti sia i nomi delle squadre terminate agli ultimi posti della quarta divisione della stagione precedente, sia quelli di alcune delle migliori formazioni della non-league, appartenenti cioè alle divisioni inferiori. Ciascun avente diritto al voto doveva indicare i nomi della squadre che avrebbe voluto vedere nella Fourth Division nella stagione successiva, e al conteggio dei voti si tiravano le somme: se un club appartenente alla Football League otteneva meno preferenze di uno che veniva dal grado inferiore, quest'ultimo lo sostituiva. Di fatto, la circostanza si verificò poche volte, quasi sempre, infatti, i club già in Football League ottennero la Re-election e vennero cacciati solo quelli situati in zone scomode o dispendiose da raggiungere, specialmente se delle coste del nord (il Gateshead, per esempio, fu eliminato nel 1960). Nel 1987 il potere e l'influenza dei club di non-league erano notevolmente cresciuti, e preso atto che ci voleva comunque un maggior dinamismo, la Football League introdusse la retrocessione automatica della squadra ultima classificata in quarta divisione, con promozione del club campione del massimo livello di non-league, solo però a patto che disponesse di un impianto di gioco e di strutture societarie adeguate (il primo club che beneficiò di questa nuova regola fu lo Scarborough).


    La storia del Millwall - 1950/1951
    "Never again!" "Mai più!". Questo motto accompagnò il Millwall nella pre-season dell'annata 1950/1951. L'obiettivo del manager Charlie Hewitt, memore delle brutte figure della stagione precedente, fu quello di inculcare nei suoi uomini una mentalità diversa, più consona alla tradizione del club. Arrivarono Gerry Bowler, centrocampista della nazionale irlandese, prelevato per 11.000 sterline dall'Hull City e il centravanti Frank Neary, già al servizio di altre squadre londinesi come il Q.P.R, il Leyton Orient e il West Ham United. La coppia Constantine-Neary realizzò quarantasei degli ottanta gol complessivi del Millwall. I Leoni, rafforzati da questi due nuovi preziosi innesti, conclusero il campionato con un più che onorevole quinto posto. Le speranze di promozione rimasero intatte per due terzi della stagione, fino a quando il Millwall inanellò una serie impressionante di sei sconfitte consecutive fuori casa. Al Den il bilancio fu decisamente più positivo e solo Newport County e Reading violarono lo storico tempio dei Leoni. In ogni caso, il Millwall ottenne solo cinque punti nelle otto partite contro le prime quattro in classifica, troppo poco per avere pretese di promozione. In Coppa, invece, non mancarono le emozioni. Nel primo turno il Millwall travolse 4-1 il derelitto Crystal Palace, destinato ad una precoce retrocessione. Fra l'altro, questo match fu una ripetizione, visto che il primo incontro era stato sospeso per nebbia al 34' del primo tempo. Nel secondo turno il Millwall eliminò il Bradford City e nel terzo batté, in un esaltante match a Loftus Road, il più quotato Q.P.R. per 4-3. L'esaltante avventura in F.A. Cup ebbe termine al quarto turno. Al Fulham, club di prima divisione, bastò un gol molto fortunoso per battere il Millwall al Den, davanti a 42.170 spettatori.


    La storia del Millwall - 1951/1952
    La stagione 1951/1952 vide i Leoni protagonisti di un ottimo campionato. Il Millwall finì quarto dopo aver guidato la classifica per diverse settimane. Particolarmente dannose furono le due sconfitte con il Plymouth Argyle, 5-0 all'Home Park a novembre e 2-0 ad aprile nel ritorno. Il punto di forza della squadra, nonostante queste due debacle, fu comunque la retroguardia visto che solo il Norwich City subì meno gol del Millwall. La difesa era composta dal portiere Fed Hinton, dalla coppia di centrali Alex Jardine e George Fisher e, davanti a loro, una diga formata da Short, Bowler e Frank Reeves. La linea offensiva, invece, era composta da Neary, Constantine, Stan Morgan e Johnny Hartburn. Raggiunsero tutti la doppia cifra. Il quinto attaccante era Johnny Johnson, arrivato dallo Stockport County alla fine della guerra, che disputò più di 300 partite con il Millwall. Il sorteggio della Coppa regalò al primo turno il solito Plymouth Argyle. Dopo due match finiti senza reti, bastò un gol al Millwall per vendicare la doppia sconfitta in campionato. Nel secondo turno ancora uno 0-0, questa volta contro lo Scunthorpe United al Den. La ripetizione non lasciò scampo al Millwall: secco 3-0 per gli Irons. Peccato, al terzo turno sarebbe toccato in sorte il Tottenham Hotspur.


    La storia del Millwall - 1952/1953
    Nel 1953 il Millwall disputò il suo miglior campionato da quando era in Third Division. Arrivò secondo in classifica ma questo non bastò per essere promosso, visto che solo la vincente della Lega, in questo caso il Bristol Rovers, saliva nella categoria superiore. Il ruolino di marcia fuori casa fu impressionante: dieci vittorie e sette pareggi. Purtroppo a frenare la corsa dei Leoni furono i troppi pareggi in casa, sette, e le due sconfitte al Den contro Norwich City e Northampton Town, che si piazzarono rispettivamente terzo e quarto. Il miglior giocatore della stagione fu il portiere scozzese Malcolm Finlayson, che aveva sostituito l'infortunato Fed Hinton. Nel corso della carriera giocò anche in Prima Divisione con la maglia dei Wolverhampton Wanderers e solo la sfortuna gli impedì di vestire la casacca della nazionale scozzese. In quel campionato 1952/1953 Finlayson disputò tutte le partite subendo solo 44 reti: solo Port Vale e Huddersfield Town ebbero difese più solide. Altri due punti di forza del reparto arretrato furono il solito Bowler e il talentuoso irlandese Pat Saward, che negli anni successivi collezionerà diversi "caps" con i verdi d'Irlanda. Gli 82 gol segnati rappresentarono il miglior bottino dalla fine della guerra, anche se non mancarono i punti deboli e le delusioni. Johnson e Morgan erano incompatibili, Neary passava più tempo in infermeria che in campo, e George Stobbart, proveniente dal Luton Town, non si dimostrò all'altezza ella situazione. In quel Millwall, comunque, si mise in luce un ventunenne di Kensington, Johnny Shepherd. Bomber implacabile ma sfortunato, passò gran parte della sua vita calcistica infortunato, esordì ad ottobre con un poker servito al Leyton Orient. Nelle prime undici partite segnò ben sedici gol: i già citati quattro agli O's, tre dei sette rifilati dal Millwall all'Aldershot nel primo turno di Coppa, tre al Barrow, sconfitto 4-1 nel secondo turno di F.A. Cup, e gli altri in campionato, tra cui l'ennesima tripletta a Shrewsbury. Nonostante i vari infortuni che ne condizionarono pesantemente il rendimento, Shepherd chiuse la stagione con 21 gol in 20 partite. La corsa del Millwall in Coppa terminò al terzo turno per mano del Manchester United. Una rete di Stan Pearson permise ai Red Devils di espugnare il Den, davanti a 36.652 spettatori.



    La storia del Millwall - 1953/1954
    Dopo il brillante ma, purtroppo, fallito assalto alla promozione, ci si aspettava un campionato di alto livello per la stagione 1953/1954. Non fu così. Il Millwall si classificò in dodicesima posizione. Contribuirono a questo mediocre piazzamento sia una debole difesa (ma anche l'attacco non fu esente da colpe), sia una incredibile serie di infortuni che costrinsero il Millwall a giocare per quasi tutta la stagione con gli stessi undici giocatori. Shepherd, il cannoniere della squadra, subì un infortunio dopo l'altro e praticamente saltò gran parte della stagione, realizzando appena sei gol. Fu Stobbart, quindi, il migliore realizzatore del Millwall con sedici centri. Tra i nuovi arrivati, si distinse un diciassettenne irlandese, Charlie Hurley, destinato a diventare uno dei migliori giocatori dei Leoni, fino a quando non venne ceduto per far fronte alle crescenti difficoltà economiche del club.


    La storia del Millwall - 1954/1955
    La stagione 1954/1955 vide la conferma di una stella del calcio inglese: Charlie Hurley. Il giovane irlandese fu uno dei migliori giocatori del Millwall del dopoguerra anche se raggiunse la notorietà soprattutto nel Sunderland. Oltre che da Hurley, la linea offensiva dei Leoni era formata da quattro nuovi attaccanti: Johnny Summers proveniente dal Norwich City, Denis Pacey ex Leyton Orient, Gordon Prior ex Newcastle United, e Fred Ramscar ex Northampton Town. La squadra, agli ordini di Johnny Short (giocatore-allenatore) si classificò al 5° posto, senza però mai essere veramente in lotta per la promozione in seconda divisione. I migliori risultati dei Leoni maturarono come sempre al Den, espugnato solo tre volte in tutta la stagione. Le cose non andarono altrettanto bene fuori casa, dove il Millwall fece molta fatica ad imporre il proprio gioco e ad ottenere risultati soddisfacenti. In F.A. Cup i Leoni eliminarono a fatica Exeter City e Accrington Stanley, ma uscirono poi al terzo turno contro i più forti Bolton Wanderers perdendo con un onorevole 3-1.


    La storia del Millwall - 1955/1956
    Dal 1950 al 1955 i Leoni avevano disputato quattro ottimi campionati su cinque disputati senza mai però trovare la promozione in Second Division: 5° nel 50-51, 4° nel 51-52, 2° nel 52-53, 12° nel 53-54 e infine 5° nel 54-55. Avrebbero potuto fare ancora meglio se fosse stato modificato l'arcaico sistema delle promozioni che premiava solamente la prima squadra classificata, dando più spazio ai club le cui stagioni tendono a "morire" dopo l'eliminazione dalla Coppa. Purtroppo il vento stava cambiando e sarebbero arrivati tempi difficili per il club di Cold Blow Lane. La stagione 1955-1956 cominciò sotto i peggiori auspici. Il primo duro colpo fu la cessione di Saward all'Aston Villa per 10.000 sterline, che ebbe se non altro il merito di rimpinguare le asfittiche casse del club. Saward fu rimpiazzato da Colin Rawson, gregario generoso ma non all'altezza della situazione, e la squadra ne risultò fortemente indebolita. La difesa, guidata dal pur bravo portiere Finlayson e dagli esperti Jardine e Anslow, subì ben 100 gol, il passivo più pesante di tutta la storia del Millwall. Umilianti furono le sconfitte contro l'Ipswich Town: 5-0 a Portman Road e 2-6 a Londra, con il piccolo centravanti Wilf Grant autore di una tripletta in entrambi i match. Nel mese di gennaio dopo una batosta in F.A. Cup contro il Northampton Town, 4-1 senza appelli, il manager Hewitt venne licenziato. Ne seguì uno sgradevole caso giudiziario. Dopo mesi di tribunali e battaglie legali, nel luglio del 1957 Hewitt vinse la causa che aveva intentato per ingiusto licenziamento e fu risarcito con 4.500 sterline. Senza di lui la squadra galleggiò sempre in cattive acque e dovette faticare non poco per evitare gli ultimi due posti, che significavano rischiare la non "re-election". Le tre giornate finali furono drammatiche. Il Millwall, con l'acqua alla gola e un piede e mezzo nella fossa, era ultimo e sarebbe servito un autentico miracolo per evitare il rischio di retrocessione. Nella 44° giornata affrontava in trasferta il derelitto Gillingham. Gli spalti del Priestfield erano occupati per gran parte dai tifosi dei Leoni. I giocatori, questa volta, non delusero la loro gente: superbo 0-5 e salvezza ancora a portata di mano. Il turno successivo vedeva il Millwall impegnato al Den contro l'Orient. Gli O's erano già campioni della Division e non lottarono più di tanto: altro 5-0 roboante per il Millwall. Ma la definitiva salvezza fu conquistata solo una settimana più tardi. Il Millwall espugnò Norwich per 1-0 e chiuse salvo in ventiduesima posizione su ventiquattro squadre. Shepherd, che aveva perso quasi tutta la stagione per infortunio, tornò in tempo per risultare decisivo negli ultimi incontri mentre il londinese Joe Tyrrell, arrivato dall'Aston Villa a stagione in corso, segnò ben undici gol in sole dodici gare giocate. Jardine, invece, si dimostrò infallibile dal dischetto: otto centri su otto tentativi. Il miglior marcatore del Millwall, però, fu Summers che realizzò 24 degli 83 gol totali della squadra. Performance, quella di Summers, che rappresentò la miglior prestazione individuale post bellica.


    La storia del Millwall - 1956/1957
    Ron Gray, che aveva occupato pro tempore la panchina dell'esonerato Charlie Hewitt, divenne definitivamente il manager della squadra per la stagione 1956-1957. Un'annata ancora ricca di guai per il Millwall, redenta però da una straordinaria e indimenticabile cavalcata in F. A. Cup. Il portiere Finlayson, storico baluardo, si trasferì ai Wolverhampton Wanderers, e la sua partenza, così com'era successo per Saward, si rivelò un duro colpo per la difesa. Il vuoto nel ruolo di portiere divenne incolmabile. All'inizio si provò con l'eterna riserva Tony Brewer che però si rivelò essere ben presto poco affidabile: a Torquay fece passare sette gol e la settimana successiva al Den subì altre cinque reti dall'Aldershot. Nella partita di Torquay avvenne un altro fatto particolare: l'infallibile Jardine sbagliò per la prima volta un calcio di rigore. Dopo le pessime prestazioni di Brewer, la difesa della porta dei Leoni fu affidata a Bill Lloyd, che era nato quasi all'ombra dello stadio del club. Nel reparto arretrato si rividero Hurley, recuperato pienamente dall'infortunio, e il rude George Veitch, nativo di Sunderland. In attacco la coppia titolare fu composta da Gordon Pulley, proveniente dall'Oswestry, che sostituì Prior ceduto al Newcastle United, e dal solito Shepherd, che, insolitamente a posto fisicamente, giocò addirittura tutte le partite e fu il miglior marcatore con 25 gol tra campionato e coppa. I risultati in campionato furono assai deludenti ma il cammino in coppa fu esaltante. Brighton (dopo un replay), Margate e Crystal Palace furono eliminate nei primi tre turni, con Shepherd e Anslow mattatori: rispettivamente sei e cinque gol realizzati dei dodici totali della squadra. Ma il capolavoro avvenne al 4° turno contro i Geordies. Il Newcastle United era una delle squadre più forti d'Inghilterra e aveva vinto il trofeo tre volte negli ultimi sei anni. Per questo, oltre ad una gran prova della squadra, c'era bisogno di un fattore extra: il pubblico del Den. Sabato 26 gennaio 1957, 45.646 tifosi inferociti, record assoluto per il Den, guidarono il Millwall ad una incredibile vittoria per 2-1. Il bel sogno durò poco e nella partita successiva il Millwall fu battuto in casa 4-1 dal Birmingham City e disse addio alla gloria di Coppa. Tornato alla mediocrità del suo campionato, chiuse la stagione al 17° posto.


    La storia del Millwall - 1957/1958
    Anche la stagione 1957/1958 iniziò nel peggiore dei modi. Il Millwall, come al solito in grave crisi economica, fu costretto a cedere uno dei suoi migliori giocatori, quel Charlie Hurley di cui ho precedentemente parlato. Per averlo il Sunderland sborsò 20.000 sterline. Ossigeno prezioso per le casse del club ma grave perdita di qualità in mezzo al campo. Come se non bastasse, dopo poche partite Anslow si ruppe una gamba e fu costretto a saltare quasi tutta la stagione. Shepherd non fu il solito realizzatore, solo dodici gol in totale, comunque il migliore della sua squadra. Pacey, che avrebbe dovuto dettare il ritmo del gioco in cabina di regia, fu soprannominato "tartaruga" per la sua scarsa velocità. I veterani Johnson e Jardine avevano dato ormai il meglio di se. Anche i nuovi attaccanti, Ron Heckman dall'Orient e Angus Morrison dal Preston North End, si rivelarono poco efficaci sotto porta. Il Millwall utilizzò ben ventinove giocatori, record per tutta la Football League. Furono addirittura quattro i portieri che si alternarono tra i pali, ma nessuno in grado di eguagliare il grande Finlayson. I gol subiti furono 91, quelli segnati 63 con venti giocatori diversi ad andare in rete. Il cammino in F.A. Cup, stavolta, non fu esaltante come nell'annata precedente. Dopo la vittoria con il Brentford, fece seguito una batosta sul campo del Gillingham: 6-1 per i Gills. Il manager Ron Gray diede le dimissioni all'inizio del 1958, ma l'arrivo del vecchio Jimmy Seed non cambiò di molto le cose. L'anno seguente sarebbe partita la riforma dei campionati. La Third Division veniva unificata e non più divisa in due gironi, nord e sud, per ragioni economiche. Si veniva quindi a formare una quarta serie professionistica, la Fourth Division. Il Millwall non riuscì a rientrare nella lista della terza divisione a causa del disastroso piazzamento, 23°, e, non valendo più la regola della re-election, finì in quarta divisione. Una stagione da dimenticare...



    La storia del Millwall - 1958/1959 & 1959/1960
    Una sequenza di sei vittorie e un pareggio nei primi mesi della stagione 1958-1959 portò il Millwall al secondo posto nella Fourth Division appena nata. Quando a novembre arrivò una bella vittoria a York per 5-2, le prospettive e le speranze per un campionato di vertice erano ancora intatte. Una settimana più tardi, tuttavia, il punteggio si invertì: il Millwall perse 5-2 contro il Worcester City (che nel turno successivo farà fuori niente meno che il Liverpool) e fu eliminato dalla Coppa. Da quel momento ci fu un lento e inesorabile declino. Nelle successive dodici partite i Leoni collezionarono solo dieci punti e scivolarono a metà classifica. I grandi sforzi volti a trovare una squadra vincente indussero il manager Jimmy Seed a far debuttare quattordici nuovi giocatori. Tra questi si misero in evidenza Joe Broadfoot, ala diciottenne, e Dave Harper, centro mediano di diciannove anni. Il Millwall chiuse al nono posto in classifica. Presto, però, il vecchio Seed rinunciò all'incarico e non fu una sorpresa: aveva più di 60 anni ed era nel calcio da ormai quaranta (il periodo migliore come manager lo ebbe al Charlton Athletic). Seed fu sostituito da Reg Smith che aveva giocato con il Millwall negli anni trenta. Dopo la guerra, Reg aveva allenato in Scozia, Falkirk e Dundee United. Aveva poi avuto contatti con il solito Charlton, ma alla fine aveva optato per il club della Cold Blow Lane. L'inizio di Smith fu scoppiettante. Nelle prime diciannove partite del campionato 1959-1960 il Millwall rimase imbattuto, eguagliando il record del Liverpool, mai sconfitto, appunto, fino alla 20° giornata. Di queste diciannove partite, ben undici terminarono con un pareggio grazie ad una difesa impenetrabile, che aveva il suo punto di forza in Reg Davies, proveniente dal Walsall, miglior portiere del club dopo la partenza di Finlayson. Fu il Notts County ad interrompere la serie positiva del Millwall, battendolo per 2-1 nonostante le straordinarie parate di Davies, che neutralizzò anche un penalty. Una settimana più tardi ci fu il "Dramma di Bath": nel primo turno della F.A. Cup i leoni furono battuti 3-1 dal modestissimo Bath City, formazione di non-league e uscirono mestamente dalla manifestazione. Per completare un pomeriggio così triste ci fu anche il grave infortunio di Joe Wilson, che era arrivato in estate dal Celtic di Glasgow. Il Millwall, comprensibilmente sotto shock, rimase comunque in corsa per la promozione fino alla fine grazie soprattutto ai gol dei suoi attaccanti più forti, il giovane Broadfoot e il veterano Alf Ackerman. Il fittissimo calendario della Quarta Divisione, però, risultò fatale al Millwall. A causa di diversi recuperi, i Leoni giocarono molti match a distanza ravvicinata proprio nella parte decisiva della stagione. Dopo aver battuto il Torquat United nel giorno del Venerdì Santo, i giocatori affrontarono un lungo viaggio a Crewe dove furono sconfitti 2-0 appena il giorno dopo l'incontro del Den. Poi il lunedì, sul campo del Torquay, solo un rigore parato da Davies evitò una nuova sconfitta (tre partite in soli quattro giorni! Oggi sarebbe impensabile...). Cinque giorni dopo il Millwall regalò un'altra incredibile pagina di storia. Sotto di un gol contro il Chester City a venti minuti dalla fine, fu trascinato dal suo veemente pubblico e vinse 7-1! Ma la stanchezza si fece sentire e due giorni più tardi ci fu la decisiva sconfitta di Southport. Il Watford riuscì ad approfittarne e si piazzò al quarto posto, ultima posizione utile per la promozione. Smith ebbe comunque la soddisfazione di vedere la sua squadra segnare 84 volte in quaranta partite su quarantasei, con Ackerman miglior marcatore con 18 gol, seguito da Barry Pierce, 17, Broadfoot, 15, e Wilson con 11 reti. Nonostante l'oblio della Fourth Division, il Millwall non perse mai il suo caldo e generoso pubblico: la media spettatori fu altissima, 15.000 presenze, a dimostrazione che la gente del Den era un punto fermo su cui poter sempre contare.



    La storia del Millwall - 1960/1961
    Anche il campionato 1960-1961 fu avaro di soddisfazioni. Il presidente del club, Mickey Purser, non poteva permettersi di spendere molte sterline a causa delle penose condizioni finanziarie. Già escluso a marzo dalla lotta per la promozione, il Millwall terminò la stagione al sesto posto, ben dieci punti dietro il Bradford City, quarto, e sedici punti dietro i campioni della Divisione, il Peterborough United. Tra i migliori giocatori si distinse Peter Burridge, proveniente dall'Orient. Segnò 34 gol, tre in meno del record del club. Anche gli altri attacanti non fecero male. Davide Jones realizzò 23 reti, Broadfoot 13 e Ackerman ne fece 11. Purtroppo le carenze difensive impedirono ai Leoni di disputare un torneo di vertice. In F.A.Cup le cose non andarono molto meglio: il Millwall fu eliminato dal Reading con un secco 6-2.



    La storia del Millwall - 1961/1962
    Dopo tante delusioni arrivò finalmente una stagione positiva per i Leoni: il Millwall vinse il campionato di Fourth Division 1961-1962. Non fu comunque un successo scontato, visto che il Colchester United finì dietro solamente di un punto. Burridge e Jones collezionarono 22 gol ciascuno, quest'ultimo con l'aiuto di sette calci di rigore, tutti trasformati in maniera impeccabile. Dopo di loro si distinse come prolifico realizzatore Pat Terry, che segnò 13 reti in soli diciassette incontri. Nel reparto difensivo, oltre al portiere Davies, i baluardi furono due fratelli irlandesi, Pat e Ray Brady. La media spettatori del Millwall fu la più alta di tutta la Divisione con 11.511 presenze. I tifosi, però, si ribellarono quando il club decise a fine stagione di vendere Peter Burridge. Le circostanze resero necessario questo sacrificio: le 10.000 sterline che il Crystal Palace sborsò per avere il bomber dei Leoni, rappresentarono una boccata di ossigeno puro per le finanze sempre troppo imbarazzanti del Millwall.



    La storia del Millwall - 1962/1963 & 1963/1964
    Il ritorno in Terza Divisione non fu particolarmente brillante. Nonostante l'inserimento di "Little Joe" Haverty proveniente dal forte Arsenal, che portò nella parte sinistra della difesa un tocco di personalità, e i sempre prolifici cecchini Broadfoot, Jones e Terry, il Millwall fu presto escluso dalla lotta per la promozione. Terminò in sedicesima posizione ma questo campionato tutto sommato mediocre, non minò mai l'entusiasmo dei tifosi: la media spettatori fu di 13.368 unità. Il torneo 1963-1964 fu ancora peggio e culminò in una incredibile retrocessione. Lo scozzese John Gilchrist si assentò all'inizio della stagione per raggiungere il suo reparto dell'Esercito in Germania, e al suo ritorno si ruppe una caviglia. Due dei nuovi arrivati, Jim Towers e Arthur Longbottom (che si faceva chiamare Langley per evitare la rabbia della folla del Den), entrambi ex Queen's Park Rangers, ebbero poco successo. In cambio andarono al Q.P.R. i bravi e popolari fratelli Brady. Diciamo pure che lo scambio giovò solo al club di Loftus Road. La difesa fu rinforzata dall'arrivo di Brian Snowdon e, soprattutto, da un giovane portiere proveniente dal Totting, che entrerà nella storia del calcio inglese e mondiale: Alex Stepney. Un'altra grana scoppiò, invece, all'interno dello spogliatoio. Dopo un accesissimo alterco tra il manager Gray e il centravanti Broadfoot, quest'ultimo chiese ed ottenne di essere ceduto. Si fece avanti l'Ipswich Town, che se lo portò a casa per 16.000 sterline. Il pubblico si schierò con il giocatore e contestò duramente il tecnico. Prima di una gara interna furono distribuiti dei volantini con il titolo "Gray must go" ("Gray vattene"). Il Millwall fu eliminato in Coppa dal Kettering Town. Dopo un 1-1 in trasferta, i Leoni furono sconfitti 3-2 al Den. La rottura era ormai insanabile, e a novembre Gray diede le dimissioni. Il successore di Ron Gray fu il suo omonimo Billy Gray, ex giocatore di Chelsea, Burnley e Nottingham Forest. Il "nuovo" Gray si mosse molto sul mercato, facendo arrivare molti nuovi giocatori. A fine stagione furono ben trenta gli uomini che scesero in campo con la maglia del Millwall. Questa enorme confusione non portò niente di buono. Il Millwall, a metà classifica in primavera, cedette di schianto nelle ultime partite e finì quart'ultimo, sopravanzato di un punto dal Barnsley. Ancora un amaro epilogo e un durissimo shock per tutto l'ambiente. Ma il grande riscatto stava per arrivare...



    La storia del Millwall - 1964/1965
    Il giorno dopo la retrocessione in Fourth Division, Billy Gray diede vita ad una vera e propria rivoluzione, epurando quindici membri della rosa, sui ventinove a disposizione. Tra i "cattivi" figuravano, tra gli altri, David Jones, Pat Terry, Joe Haverty, Des Anderson e John McLaughlin. L'intento, neppure troppo nascosto, fu quello di cedere i vecchi senatori fedeli al precedente manager, Ron Gray. Le parole del presidente del club, Mickey Purser, furono durissime. - Dobbiamo al più presto uscire da questa situazione e lasciare la quarta serie o potrebbe essere davvero la fine del Millwall - disse mister Purser, gentiluomo all'antica. Durante l'ultima partecipazione alla Quarta Divisione, risalente alla stagione 1961-1962, la media spettatori casalinga era stata di 11.583 unità, mentre nelle partite fuori casa si arrivava solo a 6.022 tifosi. Questo faceva sì che il Millwall guadagnasse più di tutti gli altri club in termini di entrate al botteghino. Però tutto cambiò quando fu approvata dalla Football Association la riforma che prevedeva l'equa divisione dell'incasso tra le due squadre che giocavano la partita. Inoltre la Fourth Division 1964-1965 era composta interamente da formazioni del Nord dell'Inghilterra e delle Midlands, con le sole eccezioni dell'Aldershot e del Gillingham. Questo rappresentava un ulteriore salasso per il club di Cold Blow Lane. Il Millwall, che tornava finalmente ad indossare la classica maglia blu dopo alcune stagioni "in bianco", esordì in casa contro il Torquay United. Sotto di due gol dopo il primo tempo, i Leoni ebbero una grande reazione e riuscirono ad acciuffare il 2-2 finale con una prova tutta cuore e coraggio. Questo risultato, all'apparenza parzialmente deludente, sarebbe invece diventato significativo due stagioni più tardi.
    Il grave infortunio di Snowdon, avvenuto nella partita contro il Torquay United, costrinse il manager Billy Gray a modificare radicalmente la difesa. Senza nessuna alternativa valida in quella posizione, fu il centrocampista Gilchrist a ricoprire un ruolo non suo, quello di ultimo baluardo della linea difensiva. Si liberò, dunque, un posto in mezzo al campo e fu occupato stabilmente da Harry Cripps, che aveva peraltro collezionato già 40 presenze nei due anni precedenti. Cripps, che indossava la maglia numero tre, divenne da subito il nuovo capitano della squadra. Grazie al classico gioco all'inglese "palla lunga e pedalare", il Millwall raggiunse il vertice della classifica alla 16° giornata vincendo 2-1 fuori casa contro il Bradford City. La doppietta fu realizzata da Billy Neil, velocissima ala che si adattava perfettamente, insieme all'altro esterno Rowan, alla classica tattica imposta dal manager Billy Gray.
    Il primato, però, durò solo poche settimane: il Millwall fu scalzato dal Bradford Park Avenue che lo batté nello scontro diretto con un perentorio 4-0. Purtroppo fuori casa le cose non andavano bene come al Den. Il Millwall fu sconfitto, nel mese di gennaio, per tre volte consecutive lontano dalle mura amiche: 4-0 a Doncaster, 3-1 a York e 2-0 contro il Brighton & Hove Albion. Al Den, invece, i Leoni rimasero imbattuti. Con 9 vittorie e 4 pareggi il ruolino di marcia era da promozione (meglio fece solo il Tranmere Rovers: 15 vittorie consecutive con ben 55 gol all'attivo e 12 subiti). Tra le tante vittorie spiccarono il 5-1 rifilato all'Halifax Town, con Len Julians grande protagonista, autore di una tripletta, e il 4-2 ai danni del Chesterfield, splendida partita che vide gli uomini di Billy Gray rimontare il doppio svantaggio iniziale. Tra i giocatori di quella stagione con il miglior rendimento ci fu il portiere Alex Stepney, che diventerà in seguito campione d'Europa nel 1968 con il Manchester United. La sua partita più bella del campionato 1964-1965 la disputò il 2 gennaio contro il Lincoln City. Grazie ai suoi miracoli, il Millwall riuscì ad avere la meglio sui Red Imps per 2-1.
    In quella stagione il cammino in F.A. Cup fu davvero esaltante. Nei primi due turni, riservati alle squadre di Terza e Quarta Divisione, il Millwall si sbarazzò facilmente di Kettering Town (2-0 al Den) e Port Vale (rotondo 4-0, sempre al Den). Il sorteggio del terzo turno, invece, si rivelò maligno. Dall'urna della Football Association uscì una partita assolutamente proibitiva: Fulham-Millwall. Il club bianconero militava in First Division e poteva contare su giocatori di ottima qualità come Johnny Haynes, Bobby Robson e George Cohen. L'inizio fu terribile. Il Fulham schiacciò i Leoni nella propria area per venti minuti abbondanti portandosi sul 2-0. Ma poco prima dell'intervallo ci pensò Curran a rimettere in gioco la partita, dimezzando le distanze con un potente bolide da fuori area. Il Millwall prese coraggio. A metà ripresa ebbe una clamorosa occasione per pareggiare il match. L'arbitro assegnò un calcio di rigore agli uomini di Billy Gray. Harry Cripps, però, si fece parare malamente la conclusione. Sul capovolgimento di fronte, il capitano del Fulham, Reginald Stratton, realizzò il 3-1 che sembrava chiudere l'incontro. Ma non era finita. Salì in cattedra il centrocampista del Millwall, John Whitehouse. Prima fulminò il portiere bianconero Macedo con un siluro da trenta metri, poi realizzò il 3-3 a tempo abbondantemente scaduto. Il replay del lunedì successivo attirò al Den una folla impressionante per una squadra di Fourth Division. Ufficialmente si registrarono 31.339 spettatori (almeno 10.000 presenze in più della gara del Craven Cottage!) ma probabilmente il numero di tifosi fu maggiore a causa di un cancello rotto che fu preso d'assalto da più di 5.000 persone. Il Millwall, spinto dalla folla in delirio, comandò il gioco dall'inizio alla fine e superò il Fulham 2-1 grazie ai gol di Harper e Rowan. Al fischio finale la gente invase festosamente il terreno di gioco, impazzita di gioia per la grande impresa della propria squadra. Molti tifosi che erano entrati gratuitamente da quel cancello rotto, mostrarono la propria soddisfazione inviando per posta il denaro del biglietto! Tuttavia la gioia durò lo spazio di un turno, visto che il Millwall uscì in quello successivo per mano dello Shrewsbury Town, squadra di Terza Divisione. I Salops batterono i Leoni per 1-0 eliminandoli dalla F.A. Cup.
    Uscito dalla Coppa con grande onore, il Millwall si rituffò nel campionato. Dopo la sconfitta contro il Brighton & Hove Albion, diretta concorrente per la promozione, arrivarono due pareggi interni contro Oxford United e Hartlepools United (l'Hartlepool United si chiamò Hartlepools United fino al 1968, poi solamente Hartlepool fino al 1977 e, infine, assunse nel 1978 l'attuale denominazione di Hartlepool United). La vittoria successiva contro il modesto Barrow per 5-0 collocò i Leoni in 8° posizione.



    I tifosi contestarono la dirigenza per gli scarsi risultati. Il malumore divenne vera e propria rivolta quando il club decise di cedere Harper e Gilchrist, due dei migliori giocatori della squadra e idoli del pubblico del Den. La folla furibonda invase la Cold Blow Lane e solo l'intervento della Polizia a cavallo impedì che la situazione degenerasse. Il presidente del Millwall, Micky Purser, rimandò qualsiasi decisione alla stagione successiva. E dopo la sconfitta di Tranmere contro i Rovers (1-0), decise di mettere mano al portafogli. Arrivarono, quindi, due nuovi attaccanti: Jim Ryan dal Charlton Athletic e il giovane Micky Brown dal Fulham. A questi si aggiunge il ritorno dell'infortunato Snowdon. Il Millwall cominciò una serie impressionante di vittorie. Nelle ultime quindici partite di campionato ottenne ben nove vittorie e sei pareggi, senza mai essere sconfitto. L'attacco, rinforzato dai nuovi arrivi, segnò 27 volte mentre la difesa, guidata dal sempre più bravo Stepney, subì solamente 7 reti. I migliori realizzatori della squadra, comunque, furono Curran con 19 gol tra campionato e coppa, e Len Julians con 16 centri totali. Billy Gray, ormai in aperto contrasto con i dirigenti nonostante i risultati cominciassero ad essere positivi, decise di andare in pensione proprio nel bel mezzo della corsa promozione. Su richiesta dei giocatori, però, rimase fino al termine della stagione in modo da condurre la squadra in Third Division. Il Millwall fu promosso Giovedì 29 Aprile 1965 a Nottingham. Si giocava un recupero contro i padroni di casa del Notts Couny. Il match, in programma all'inizio della stagione, era stato sospeso per un improvviso diluvio con i Leoni in vantaggio per 2-1. La partita, ripetuta dall'inizio, vide il Millwall vittorioso, ancora 2-1, per la gioia degli oltre 2.000 supporters giunti da Londra.



    La storia del Millwall - 1965/1966
    Raggiunta la tanto agognata, e assolutamente non scontata, promozione in Third Division, il manager Billy Gray ritornò sulla sua intenzione di abbandonare il mondo del calcio, e decise di rimanere con il Millwall per tentare una nuova impresa. La rosa della squadra, mantenuta sostanzialmente invariata nella propria ossatura, fu rinforzata da due prestigiosi arrivi: l'attaccante George Jacks dal Q.P.R. e Bill Dodgin proveniente dal Fulham. Dodgin, roccioso ed esperto difensore, aveva anche il compito di affiancare Gray nella preparazione atletica della squadra. Il Millwall cominciò la stagione superando al Den il Workington con il punteggio di 2-0. Match da ricordare per una novità assoluta: la prima sostituzione durante una partita. Jacks, infatti, entrò nel secondo tempo al posto dell'infortunato Jones. Nelle prime sei partite, la porta del Millwall rimase inviolata in ben cinque occasioni. Merito di una difesa attenta e molto organizzata, composta da Gilchrist, Cripps, Snowdon e Wilson, ma soprattutto grazie alle grandi parate di Alex Stepney, ormai nel mirino dei grandi club d'Inghilterra e anche, nonostante militasse in Terza Divisione, della nazionale inglese. Proprio nella metà degli anni sessanta, cominciò a diffondersi alle partite del Millwall un fenomeno nuovo e assai preoccupante: gli Hooligans. Il pubblico del Den era sempre stato caldo e visceralmente innamorato della propria squadra, a volte fino all'eccesso. Lo stadio sulla Cold Blow Lane deteneva il poco invidiabile primato di turni di squalifica, ma dovuti più che altro ad invasioni del terreno di gioco, senza alcuna conseguenza per giocatori e tifosi avversari (molto pochi per la verità). Non parliamo poi di coltelli, bastoni e quant'altro, assolutamente sconosciuti all'epoca. Inoltre gravi episodi di violenza in trasferta non se ne ebbero fino, appunto, a quel fatidico 6 Novembre 1965. Il Millwall era di scena al Griffin Park, stadio del Brentford. Dopo il gol di Curran che portava in vantaggio i Leoni 2-1, dal settore festante dei tifosi del Millwall fu scaraventata una bomba a mano nell'area di rigore dei padroni di casa. Il portiere biancorosso Chic Brodie raccolse l'ordigno, fortunatamente innocuo, e lo gettò nella rete della propria porta. Un inserviente addetto al campo raccolse la granata, la mise in un secchio pieno di sabbia e la portò alla vicina stazione di Polizia dove venne appurata l'assoluta non pericolosità dell'oggetto in questione. La maggior parte della gente presente allo stadio non si accorse di nulla, ma l'indomani i giornali della domenica uscirono con titoli allarmanti: "Guerra alla partita!" e "Bomba a mano sul football!" i più ricorrenti.
    In Coppa di Lega, il Millwall superò il primo turno vincendo in casa dell'Oxford United per 1-0, poi si sbarazzò facilmente dello York City, 4-1 al Den, e infine ebbe la meglio sul Middlesbrough, che militava in Second Division, dopo un doppio confronto: 0-0 all' Ayresome Park, e 3-1 al Den dopo i tempi supplementari. Il quarto turno vide il Millwall impegnato fuori casa contro il Peterborough United. Purtroppo, non potendo disporre del portiere titolare Alex Stepney, che proprio il giorno di quella partita di coppa faceva il suo debutto con l'Inghilterra under 23 (contro la Francia al Carrow Road), il Millwall, che non aveva un portiere di riserva, chiamò fra i pali Brian Gambrill, portiere dilettante in forza al Battaglione Paracadutisti. Il suo esordio da titolare, però, fu da dimenticare: il Millwall fu bastonato dall'Aldershot con un secco 4-1. Non andò meglio in F.A. Cup dove il cammino della squadra si interruppe già in autunno. Dopo aver avuto la meglio sul Wealdstone per 3-1, i Leoni caddero ad Edgar Street, battuti 1-0 dall'Hereford United. Quel dicembre fu molto complicato dal punto di vista meteorologico e molte partite vennero rinviate per il maltempo. Il Millwall giocò solo una volta nel periodo natalizio, pareggiando 1-1 con il Walsall grazie ad un gol di Curran. Nonostante gli insuccessi nelle coppe nazionali, le cose in campionato andavano molto bene. Così come i Beatles dominavano le classifiche con il 45 giri "Day tripper / We can work it out", il Millwall si attestò in prima posizione nella Third Division, spalla a spalla con l' Hull City.
    La sorte volle che proprio contro i Tigers si disputasse il doppio confronto nel giro di due giorni, come voleva la consuetudine dell'epoca. Il 27 dicembre il Millwall fu sconfitto 1-0 al Boothferry Park grazie al gol di Ken Wagstaff al 76', di fronte a 40.231 spettatori. La gioia dei gialloneri, però, durò un giorno soltanto. Il 28 dicembre, infatti, i Leoni si presero la rivincita davanti ai 17.184 del Den, stendendo con un secco 3-0 l'Hull e riprendendo il comando della classifica.
    Con il Millwall impegnato in un difficile testa a testa con l'Hull City, il manager Billy Gray decise di modificare la squadra. L'ispiratore del gioco e cannoniere Hugh Curran fu ceduto al Norwich City per 12.500 sterline. Per sostituirlo fu scelto il ventenne irlandese Eamon Dunphy, prodotto del vivaio del Manchester United, che arrivò dallo York City per 8.000 sterline. Questo investimento rappresentava un serio rischio da parte di Gray. Curran, infatti, oltre ad essere un punto fermo della squadra, era un idolo per la gente del Den. Dunphy, invece, avrebbe dovuto ancora dimostrare tutto il suo valore, in campo e fuori. Il Millwall fu vicino ad un altro acquisto: il giovane Rodney Marsh, in forza al Fulham. Il club del Craven Cottage chiedeva per lui 5.000 sterline, ma i dirigenti del Millwall non diedero l'autorizzazione a Gray per concludere l'affare. L'entusiasmo attorno ai Lions era tale da indurre la società ad intraprendere una coraggiosa operazione commerciale. Venerdì 28 gennaio 1966, il Millwall giocava al Borough Park di Workington (piccola città della Cumbria, vicino a Carlisle) e la dirigenza del club, con in testa il presidentissimo Micky Purser, accettò di mettere in pratica l'idea del dj radiofonico Pete Murray, direttore della Sportscast Television: installare al Den quattro maxischermi che trasmettessero la partita. L'evento fu presentato da Danny Blanchflower, ex campione di Aston Villa e Tottenham Hotspur, fecero seguito un breve filmato sui giocatori del Millwall, le interviste ai manager delle due squadre, ed, infine, la partita stessa commentata dal radiocronista Peter Lloyd, coadiuvato da Ken Jones del Daily Mirror. Il biglietto d'ingresso fu di 12 scellini e la folla seguì il match in maniera così appassionata che sembrava davvero che il Millwall fosse in campo proprio lì. Al Borough Park gli spettatori furono 4.323, al Den ben 9.134! Lo spettacolo ebbe un grande successo e il regista Bill Nelan consigliò al club di Cold Blow Lane di coprire televisivamente tutti gli impegni dei Leoni lontano dal Den. Per la cronaca il match si concluse con un salomonico 0-0.
    Nonostante le modifiche alla rosa, il Millwall proseguì la sua marcia rimanendo imbattuto per undici incontri consecutivi. Una delle partite più emozionanti si giocò a Scunthorpe nel mese di marzo. I Leoni chiusero il primo tempo in svantaggio 2-1, riuscendo a limitare i danni grazie al gol di Dunphy. Ad inizio ripresa pareggiarono i conti con Ken Jones prima di andare sotto 4-2. La partita sembrava compromessa, ma Billy Neil al 76' riaccese le speranze e poi ancora Jones raggiunse l'insperato pari per il 4-4 finale. Il Millwall fu scavalcato dall'Hull City ma conservò comunque un comodo vantaggio sul Q.P.R. terzo in classifica (solo le prime due formazioni venivano promosse in Second Division).L'ultimo sabato di marzo ebbe luogo lo scontro diretto a Loftus Road. Dopo appena tre minuti i Rangers andarono in vantaggio grazie a Rodney Marsh, giocatore del Millwall mancato, e chiusero in gloria con il punteggio di 6-1. La partita fu continuamente interrotta dai tifosi di casa, che invadevano il terreno di gioco ad ogni gol dei loro beniamini. I funzionari di Polizia presenti allo stadio intimarono allo speaker di comunicare ai fans che ulteriori interruzioni non sarebbero state più tollerate ed avrebbero portato alla sospensione definitiva del match. I tifosi dei Rangers, con il Q.P.R. già in vantaggio per 6-1, tornarono ai loro posti per non compromettere una vittoria tanto importante ormai acquisita. A questo punto furono i supporters dei Leoni ad invadere il campo, correndo in qua e in là come dei matti. Intervenne, quindi, il manager del Millwall, Billy Gray. Prese il microfono e riconobbe la superiorità mostrata dal Q.P.R. nell'arco dei novanta minuti, invitando i tifosi del Millwall a fare altrettanto e a tornare nel proprio settore senza ulteriori incidenti. La partita poté finalmente concludersi tranquillamente. Gray, stanco delle continue intemperanze dei propri tifosi, diede le dimissioni per una questione di principio. Dopo un serrato colloquio con il presidente Purser e con i dirigenti del club, ritornò sulla propria scelta, decidendo di rimanere fino a promozione ottenuta. In realtà, erano altri i motivi di attrito tra il manager e la dirigenza del club, soprattutto di natura economica. Il Millwall aveva come al solito le casse vuote e non poteva in alcun modo soddisfare le continue richieste di Gray (vedi il caso Marsh), che voleva giocatori nuovi e più forti. Intanto i Rangers cominciavano a fare paura: vinsero tutte le successive partite al match con il Millwall, avvicinandosi pericolosamente ai Leoni. La squadra di Gray, però, tenne i nervi saldi e riuscì a vincere cinque degli otto incontri disputati ad aprile. I tifosi del Millwall, purtroppo, furono ancora protagonisti di incidenti, in particolar modo ad Oxford, dove ci fu una vera e propria battaglia sulle gradinate.
    Nonostante la pressione del Q.P.R., il Millwall tenne duro e riuscì a conquistare la promozione con tre turni di anticipo. La vittoria decisiva avvenne al Fellows Park di Walsall: i Leoni si imposero per 4-1 proprio mentre i Rangers cadevano a Grimsby. Il manager Billy Gray, fedele alla sua promessa, lasciò il club il giorno dopo la promozione matematica, nonostante ci fosse ancora la possibilità di vincere il campionato. L'Hull City, infatti, conservava ancora il primo posto, ma con appena un punto di vantaggio. I dirigenti del Millwall, stavolta, non fecero niente per trattenerlo e Gray si accasò al Brentford. Al suo posto venne nominato l'ex manager dell'Orient ed ex giocatore dei Leoni, Benny Fenton. La sua prima partita da allenatore coincise con l'ultima gara della stagione al Den, in cui il Millwall festeggiava il già avvenuto salto di categoria. L'avversario in questione, il Mansfield Town, rese onore all'avversario sia all'inizio, applaudendo l'entrata in campo dei giocatori del Millwall, sia nel corso del match, non opponendosi più di tanto al dominio dei Lions, vincitori per 2-0.
    L'Hull City, però, non mollò la prima posizione e vinse sia con il Peterborough United, 2-1, sia con il Southend United, 1-0, laureandosi campione della Third Division. Questo rese inutile l'ultimo incontro del Millwall, peraltro sconfitto 2-0 dal Grimsby Town. La partita con il Mansfield fu anche l'ultima per il grande Alex Stepney. Dopo 137 partite con la maglia del Millwall (51 senza subire gol), si trasferì al Chelsea per la cifra record di 50.000 sterline.




    La storia del Millwall - 1966/1967
    All'inizio del campionato 1966-1967 il Millwall eguagliò il record di imbattibilità casalinga di 55 partite che apparteneva al Reading. Ciò avvenne il 12 novembre 1966 con la vittoria sull'Ipswich Town per 1-0. Il 26 novembre con il 2-1 sul Carlisle United, i Leoni superarono il record assoluto. In dicembre il Millwall allungò la serie di altre tre partite: 2-0 al Bolton Wanderers il 10 dicembre, 2-0 al Rotherham United il 17 dicembre e, infine, 2-1 al Norwich City nel Boxing Day del 1966. 59 partite senza sconfitte dunque, con 43 vittorie e 16 pareggi, 112 gol segnati e solo 33 subiti. Una fortezza che fu espugnata dal Plymouth Argyle dopo oltre due anni, il 14 gennaio 1967 davanti a 16.601 spettatori che tributarono alla squadra tutti gli onori del caso, con dieci minuti di applausi al termine della gara.
    Questo primato durò per quasi quindici anni. Venne migliorato dal grande Liverpool di fine anni settanta. I Reds rimasero imbattuti ad Anfield Road per 63 partite tra il febbraio 1978 e il gennaio 1981. Recentemente, però, il Chelsea ha saputo fare meglio: addirittura 86 partite consecutive senza essere sconfitto a Stamford Bridge! Il Millwall, forte del nuovo record casalingo ma pur sempre neopromosso, disputò una gran bella stagione. Pur senza risultati di rilievo nelle coppe nazionali, i ragazzi del manager Benny Fenton si classificarono all'ottavo posto in Second Division.



    La storia del Millwall - La fine degli anni '60 e l'incubo hooligans
    Gli ultimi campionati degli anni '60 videro il Millwall stabilizzarsi in Second Division. Stagioni tutto sommato anonime ma comunque positive se si tiene conto dei periodi bui in terza e quarta serie. Nel 1967/1968 i Lions si classificarono al 7° posto, nel 1968/1969 al 10° e così pure nel 1969/1970. In questi tre anni giocarono in totale 126 partite di campionato, vincendone 46, pareggiandone 40 e perdendone 40. Un bilancio assolutamente equilibrato. Ciò che fece conoscere il Millwall a livello nazionale fu la violenza dei propri hooligans. New Cross, Londra, zona di banchine portuali, i famosi Dockland. Non esattamente un bel luogo dove crescere e vivere. Questo si è sempre riflettuto sul carattere dei tifosi del Millwall, poco avvezzi alle gentilezze e ai complimenti. E non solo sulla gente comune, ma anche nei vertici della società. Proprio alla fine degli anni sessanta uno dei dirigenti più influenti del club fu Bill Nelan, proprietario di una piccola flotta di barche sul Tamigi. Ognuna portava il nome di un giocatore del Millwall, mentre la più grande era stata battezzata con l'incoraggiante nome di "Promotion". Dopo un risultato particolarmente negativo, gli hooligans bersagliarono di pietre la casa del presidente Mickey Purser, situata in Old Kent Road. La Polizia fu costretta a piantonare l'abitazione del presidente durante gli incontri casalinghi. Purser, a capo del club fin dai primi anni '50, disgustato dalla crescente violenza dei suoi stessi tifosi, manifestò l'intenzione di lasciare la società. Le voci che si susseguirono a riguardo sfiorarono, a volte, il paradossale. I tabloid, sempre in cerca di improbabili scoop, riportarono la voce, peraltro infondata, che il club sarebbe passato addirittura nelle mani di Tommy Steele, attore e cantante molto in voga in quel periodo. Fortunatamente l'allarme rientrò e Purser rimase al suo posto.
    Ma la violenza non cessò. Prima del 1967 la storia del club era stata costellata da incidenti che avevano coinvolto i supporters dei Leoni. Il Millwall era stato multato più volte e il Den subì diverse volte la chiusura dei propri cancelli: nel 1920, nel 1934, nel 1947 quando un tifoso minacciò l'arbitro con una spada e nel 1950 dopo una cruenta invasione di campo. Nel 1965 ci fu il famoso episodio della bomba a Griffin Park e nel 1966 la battaglia sugli spalti a Oxford. Nel settembre 1967 un treno carico di tifosi del Millwall di ritorno da Norwich fu selvaggiamente devastato e poi dato alle fiamme alla stazione londinese di Saint Pancras. L'episodio più clamoroso e più pubblicizzato dalla stampa, però, avvenne il 14 ottobre 1967. Durante il match tra Millwall e Aston Villa, la direzione di gara troppo puntigliosa di mister Norman Burtenshaw non piacque affatto alla folla del Den. Al termine dell'incontro i tifosi inferociti invasero il terreno di gioco e abbatterono letteralmente l'arbitro, calpestandolo allegramente più volte. Burtenshaw perse i sensi e fu salvato soltanto grazie all'intervento della Polizia a cavallo che caricò i fans disperdendoli. La Football League multò il Millwall di 1.000 sterline e obbligò il club ad innalzare le inferriate ai bordi del campo. Ma l'associazione degli arbitri inglesi ritenne la punizione troppo leggera e minacciò di boicottare le future partite che si sarebbero dovute disputare al Den.
    Non molto tempo dopo, la violenza dentro e fuori gli stadi si propagò ovunque. Durante una partita a Plymouth, il terreno di gioco fu invaso e ci furono cruenti scontri per tutto il pomeriggio. In un altro episodio accaduto al Boleyn Ground, una donna, tifosa del West Ham, aggredì il direttore di gara, mettendolo al tappeto con un pugno. In nessuno di questi casi, però, la Football League prese provvedimenti, nemmeno una multa simbolica. Ciò indispettì non poco i dirigenti del Millwall. Il club, ritenendosi ingiustamente perseguitato, scrisse una lettera di protesta alla Lega. D'altronde il carattere esuberante dei tifosi si rifletteva poi in campo nei giocatori. Non è un caso che il calciatore più amato di quel periodo fosse Harry Cripps, il capitano dei Leoni, che faceva dell'agonismo il suo punto di forza. Il manager Fenton, alla guida dei Lions dal 1966, cercò sempre in tutti i modi di dare una nuova immagine del club. Ma non ci riuscì mai. Il Millwall rimase, e rimane ancora oggi nonostante i tempi siano molto cambiati, sinonimo di violenza e paura per tutti coloro che avessero avuto la sventura di venire a giocare al Den.



    La storia del Millwall - 1971/1972
    Venti minuti dopo la fine del match di Second Division tra il Millwall e il Preston North End, giocato al Den sabato 29 aprile 1972, la folla, stimata in circa 20.000 unità, invase improvvisamente il terreno di gioco, lasciandosi andare a urla, canti e balli sfrenati. Il Millwall aveva agevolmente superato i Lilywhites per 2-0, nulla, però, era accaduto sul campo da giustificare una tale esplosione di gioia. L'unica spiegazione possibile riguardava il risultato della partita tra il Birmingham City e lo Sheffield Wednesday: se i Brummies avessero incredibilmente perso, il Millwall sarebbe stato promosso nella massima serie per la prima volta nei suoi 87 anni di storia! E la notizia che si stava diffondendo era proprio quella.Il capitano dei Lions, Harry Cripps, fuori di sé dalla gioia girava ai bordi del campo gridando: "Siamo promossi! Siamo in Prima Divisione!". Se il risultato di Hillsborough fosse stato confermato, il Millwall avrebbe raggiunto il Norwich City nella First Division. Dennis Burnett, invece, si dimostrò più cauto e così ricorda quei momenti concitati: "Non ci credevo, volevo essere sicuro al cento per cento. Quegli ultimi minuti furono interminabili, i più lunghi della mia vita. Cullavamo un sogno incredibile e il risveglio fu terribile...".
    Il manager Benny Fenton conosceva il risultato di Hillsborough ma non riusciva proprio a farsi sentire per la gran confusione che c'era lì intorno. Un gran numero di giornalisti affollava la panchina dei Leoni. Anche loro sapevano del reale risultato di Sheffield e lo comunicarono con un certo imbarazzo. Il Birmingham City non aveva affatto perso ed era ad un passo dalla promozione in Prima Divisione: gli sarebbe bastato un semplice pareggio nella partita di recupero contro l'Orient. Ma la folla del Den, ignara di tutto, si era riversata in campo portando in trionfo i giocatori. Il centrocampista Barry Bridges cercò invano di calmare i supporters più agitati ma non ci fu niente da fare. Solo quando l'altoparlante diede l'annuncio dei risultati finali degli altri campi, gli oltre 20.000 tifosi del Millwall si ammutolirono letteralmente. Scese sul Den un lunghissimo silenzio di angoscia e incredulità, seguito dai singhiozzi e dalle lacrime della gente.
    Nello spogliatoio ancora festante Fenton diede la cattiva notizia. Poi, in un'accesa conferenza stampa, accusò i giornalisti di aver speculato in maniera ignobile sui sentimenti dei tifosi e dei giocatori divulgando informazioni false. Sempre mite e pacato, Fenton venne addirittura alle mani con un reporter, che non se la sentì più di tornare al Den. Gli altri membri della stampa cercarono di convincere il manager del Millwall che si trattava di un malinteso, nessuno aveva cercato di creare una storia buona per i tabloid. Il presidente dei Lions, Mickey Purser, amareggiatissimo commentò a fine gara: "Il nostro sogno si è trasformato in un incubo. Martedì non andrò a Brisbane Road a vedere gli O's contro i Brummies, non c'è più speranza". Cosa che avrebbero fatto, invece, Fenton e alcuni giocatori. Il manager dell'Orient, George Petchey, si affrettò a dichiarare che i suoi uomini avrebbero cercato a tutti i costi la vittoria, per la correttezza del campionato e non per aiutare il Millwall. Molti supporters dei Lions andarono a Brisbane Road e nella ripresa, con il risultato favorevole al Birmingham City, una cinquantina di loro invase il campo nel tentativo, vano, di far sospendere la partita. A fine gara i tifosi del Millwall si scagliarono contro tutti: agenti di pubblica sicurezza, fans del City e dell'Orient. Mentre l'altoparlante dello stadio invitava alla calma, la Polizia a cavallo si vedeva costretta a caricare in campo i più esagitati. Un terribile botto provocò un fuggi fuggi generale. Si scoprì poi che si era trattato di un petardo ma sul momento si temette il peggio. La Polizia rivelò di aver ricevuto una telefonata anonima in cui si segnalava la presenza di una bomba ad orologeria posta vicino al muro dello stadio, che sarebbe esplosa pochi minuti dopo la fine dell'incontro. Mister Fenton si dimostrò molto sportivo rendendo onore al Birmingham City, dichiarando che la loro promozione era del tutto meritata, e mise fine ad ogni polemica.




    La storia del Millwall - 1972/1973
    La cocente delusione dell'aprile 1972 diede vita ad un acceso dibattito sulle responsabilità della mancata promozione. Ci si domandò se non fossero pochi appena sedici giocatori in rosa. Ma il presidente Purser difese l'operato del manager Fenton dichiarando ai giornali: "Ho piena fiducia in Benny Fenton, è con noi dal 1966 e ha sempre fatto un ottimo lavoro". E "regalò" al suo allenatore il forte attaccante Alf Wood dello Shrewsbury Town. La cifra sborsata fu un record, ben 44.000 sterline. Nonostante questo innesto importante, il Millwall disputò un campionato del tutto anonimo, finendo undicesimo.



    STORIA IN AGGIRONAMENTO


    FONTE: http://millwall.iobloggo.com/



    STORIA DEL CREST

    MILLWALL BADGES



    Il Millwall Rovers fu fondato dai lavoratori della J.T. Morton a Millwall nell'East End di Londra, precisamente sull'Isle of Dogs nel 1885. La J.T. Morton era proprietà dello scozzese James Morton, il quale aprì la sua fabbrica sull'Isle of Dogs nel 1870, attirando manodopera da tutto il paese, inclusa la costa orientale della Scozia. Il gruppo di operai che fondò il Millwall infatti era in maggioranza (ma non esclusivamente) scozzese , e per questo il club iniziò ad usare come crest il leone rosso rampante ( The Lion Rampant ) , chiaro riferimento alla bandiera scozzese e utilizzato come Stendardo Reale dei Re scozzesi.


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    The Lion Rampant ,seconda bandiera nazionale scozzese non ufficiale


    Lions_signs

    1. Acquerello del 1812 ritrovato nel museo del castello di Cardiff che raffigura due truppe del 1st Queen's Dragoon Guards e dietro un pub con l'insegna del leone rosso rampante .Nel 1986 in tutta la Gran Bretagna erano presenti più di 600 pubs Red Lions.
    2. Disegno della silhouette del leone rosso rampante del 2nd Dragoon Guards .
    3. Il leone che spicca il balzo utilizzato nei fumetti Comic.
    4. Versione stilizzata del leone che spicca il balzo , crest utilizzato per la prima volta dai Lions nel 1978 , e chiara riproposizione stilizzata del leone che spicca il balzo utilizzata nei fumetti Comic.







    *Il primo crest del Millwall risale al 1885 , anno in cui fu fondato il club da emigranti scozzesi , quando ancora veniva chiamato Millwall Rovers.

    Questo è il primo crest del Millwall :
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    E questa la maglia indossata con il crest ben visibile sul petto:
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    *Nel 1910 il club dopo essere passato da Millwall Rovers a Millwall Athletics , passa definitivamente alla più semplice denominazione Millwall FC.




    *Nel 1936 il Milwall cambia crest , passando ad un badge con sfondo bianco e leone rosso rampante.

    Crest del 1936 dei Lions:
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    Divisa che cambia sia crest che colore , passando da un "navy blue" ad un "royal blue" :
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    *20 anni dopo , nel crest della squadra viene inserito un secondo leone rosso rampante :
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    La maglia ritorna al classico "navy blue" con a destra il nuovo badge :
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    *Nelle stagioni 1972/1973 e 1974/1975 i Lions ritornano al crest senza leone e solo lettere :
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    La prima maglia già da inizi anni 60 è diventata completamente bianca :
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    *Dal 1975 al 1978 il Milwall utilizza come crest un leone bianco rampante su sfondo blue :
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    Dalla comparsa di questo crest , il Millwall ritorna ad indossare il blue come colore per la prima maglia :
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    *Nel 1978 arriva il crest del leone bianco con sfumature blue che spicca il balzo, badge che rimarrà a lungo sulle divise dei Lions addirittura fino ad oggi, anche se in diverse versioni stilizzate :
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    La classica divisa blue con il nuovo crest che verrà sostituito solo agli inizi degli anni '90 :
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    *Nel 1992 viene inserito nel crest dietro il leone un cerchio bianco con il nome in risalto del club :
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    Divisa utilizzata nei primi anni '90 con il crest ristilizzato :
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    *Dopo due anni , nel 1994 , con l'arrivo dell'Asics come sponsor tecnico cambia anche il crest. Il leone diventa giallo e viene aggiunto al di sotto di esso il vecchio badge composto da solo lettere utilizzato per la prima volta nel 1972 :
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    Maglia targata Asics con il nuovo crest utilizzato fino alla fine degli anni '90 :
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    *Dal 1999 fino al 2007 i Lions ritornano al vechio crest utilizzato per la prima volta nel 1956 , una sorta di ritorno alle origini per il Millwall :
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    Nel 1999 si ritorna alla home bianca e per la prima volta nella storia del club il crest viene inserito al centro della maglia e non più a destra , questa variante verrà solo utilizzata dal 1999 al 2001 :
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    *Nel 2007 si ritorna al logo stilizzato del leone bianco che spicca il balzo , questa volta non più con i riflessi blu ma neri.
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    Nel 2007 oltre al cambio di disegno , il crest viene spostato di nuovo al centro , questo fino al 2009 :
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    *Nel 2010 il Millwall compie 125 anni , e viene realizzato un crest apposito per celebrare la storia dei Lions :
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    *Nel 2011 il crest subisce una leggera modifica , aggiungendo sotto il leone bianco il nome del club :
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    Maglia utilizzata nella stagione 2010/2011 insieme a quella celebrativa dei 125 anni del club :
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    FONTE: www.historicalkits.co.uk/Millwall/Millwall.html


    STORIA DEL DEN
    Nei primi 25 anni di vita, il Millwall aveva girovagato per diversi campi della Isle of Dogs. Nasceva dunque l'esigenza di trovare un impianto fisso in cui disputare la proprie gare casalinghe. Tom Thorne, il direttore in carica, approvò il progetto dell'architetto Archibald Leitch e affidò la costruzione dello stadio ai famosi costruttori Humphries di Knightsbridge: il costo totale si aggirava intorno alle 10.000 sterline. L'unico terreno edificabile si trovava a New Cross, SE14, sulla costa opposta a quella della Isle of Dogs. Il nome prescelto per la "casa" del Millwall fu "The Den", la tana, niente di più appropriato per una squadra di "leoni". L'incontro inaugurale fu disputato sabato 22 ottobre 1910 contro il Brighton & Hove Albion, che era campione in carica della Southern League. I "Seagulls" rovinarono il battesimo del "Den" imponendosi per una rete a zero. La cerimonia inaugurale registrò un altro curioso contrattempo. Lord Kinnaird, presidente della Football Association, aveva sbagliato strada ed era finito sulla Canterbury Road (oggi Ilderton Road). Fu prelevato letteralmente di peso e portato sul luogo esatto della cerimonia, nella Cold Blow Lane. Dopo un breve discorso di rito, condusse finalmente i giocatori sul terreno di gioco. Prima del calcio d'inizio fu scoperta una statua in ottone che raffigurava un leone, su cui era incisa la scritta: "We Will Never Turn Our Backs To The Enemy" (Non volteremo mai le spalle al nemico). Questo divenne il motto del club. Comunque già nella prima e nella seconda edizione del manuale ufficiale del club, pubblicato dal 1908, si leggeva lo slogan: "We Fear No Foe, Where E' Re We Go" (Non abbiamo paura del nemico, gli andiamo incontro). Nacque allora il famoso "Millwall Roar", il ruggito del Millwall. I tifosi ruggivano letteralmente per la loro squadra dall'inizio alla fine della partita, e questo appoggio così caloroso era considerato dai giocatori quasi come un gol già segnato.

    "[...] Ma ovviamente, c'era il Millwall. Il solo nome era sufficiente per far drizzare la striscia di stoffa sulla schiena della vostra Ben Sherman. La loro banda era la più temuta, ma molta di questa paura era in realtà paura dell'ignoto. Il Millwall giocava nelle divisioni inferiori, quindi le squadre di Prima Divisione li incontravano raramente. Se la vostra squadra aveva la sfortuna di vederseli sorteggiare in uno dei turni di coppa, all'improvviso vi sareste dichiarati molto seccati di non poter andare ma avevate una vacanza prenotata con la fidanzata o con i genitori. I ragazzi più grandi scoprivano di dover fare degli straordinari urgenti da cui non potevano liberarsi. Millwall era un no assoluto."

    da "Hoolifan, 30 years of hurt" di Martin King (hooligan del Chelsea)

    Fin dalle prime partite, il "Den" divenne uno degli stadi più temuti dell'intero Regno Unito. A nessuno piaceva giocare là, perché la folla e il luogo stesso creavano un'atmosfera di paura e intimidazione, sia per i giocatori che per gli arbitri e anche per i pochi tifosi ospiti che vi si avventuravano. Molti supporters che abitavano nell' East End di Londra continuarono a seguire la squadra anche dopo il trasferimento del campo da gioco a sud del fiume Tamigi, passando a piedi per il tunnel di Greenwich. I tifosi del Millwall venivano da uno sfondo sociale di povertà e di degrado, una realtà fatta di duro lavoro, di fatica e di grandi sacrifici. Per sopravvivere era necessaria un'estrema durezza: chiunque visitasse quella zona della città, si rendeva conto di essere finito nella parte sbagliata di Londra.

    FONTE: http://millwall.iobloggo.com/



    TROFEI CONQUISTATI

    1886 - East London F.A. Cup

    1887 - East London Senior Cup

    1888 - East London Senior Cup

    1889 - East London Senior Cup

    1895 - Southern League

    1896 - Southern League

    1897 - United League

    1899 - United League

    1904 - London League

    1908 - Western League

    1909 - Western League

    1928 - Division Three South

    1938 - Division Three South

    1962 - Fourth Division

    1979 - F.A. Youth Cup

    1983 - Football League Group Cup (precursore del Football League Trophy)

    1988 - Division Two

    1991 - F.A. Youth Cup

    2001 - Second Division

    2010 - League One Play-Off Final

    Un enorme grazie a THIBAULT ,che è il fondatore del blog e per il suo impegno e la sua passione per i Lions.
    Dal suo blog ho copiato e incollato qua la storia del Millwall ,dalla sua creazione fino agli anni 70 . Adesso vorrei proseguire la traduzione della storia dei Lions dagli anni 70 ad oggi.

    @ moderatori : sarebbe possibile cambiare il titolo del topic ,lasciando solamente "Millwall " e levando 1987/88 ?grazie

    Edited by TheLions88 - 27/5/2012, 19:27
     
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