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Sir.Simon.
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“[...] Il mercoledì successivo giocavamo contro il Millwall al Den. Dei Lions si può dire quel che si vuole, ma di sicuro avevano un bel seguito a livello locale. In quasi tutte le città e le aree urbane d’Inghilterra ci si aspetta di vedere in giro ragazzi che indossano svariate maglie con i colori delle diverse squadre, con una certa prevalenza del club del posto. A Bermonsdey e in Old Kent Road non si vedono altro che maglie del Millwall. Prova evidente che la squadra è seguitissima dalla comunità locale. E che la paura fa novanta. Una volta – ci eravamo trasferiti da poco nella zona sud-est di Londra – stavo camminando lungo Leathermarket Street. C’era un bambino seduto sul muretto. Avrà avuto otto anni e portava una maglia del Millwall. Quando arrivai alla sua altezza mi fece: “Ehi, capo. Per che squadra tieni?”. “Per il Middlesbrough” risposi io, bello spavaldo. Era un piccoletto, di sicuro ce l’avrei fatta a scappare. Proseguii e quando l’ebbi superato di qualche metro lo sentii cantare: “Vai a firmare, vai a firmare, barbone. Tanto c’avete solo la disoccupazione”. Stupefatto, mi voltai. Quando vide che lo stavo guardando, il bambino si mise una mano in tasca e tirò fuori una monetina. Poi mi gridò: “Eccoti 10 pence. Comprati una casa”".
(Harry Pearson, A season of mellow fruitlessness, 1993)
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