Il disastro di Bradford, 11 maggio 1985

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  1. lucazacchi
     
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    Così lo raccontava il giornale "La Repubblica" tre giorni dopo.

    ALMENO SETTANTA LE VITTIME DELL' INCENDIO NELLO STADIO
    BRADFORD - "Ho visto la bomba degli assassini". L' inviato del "Daily Star" alla partita Bradford City-Lincoln, racconta minuto per minuto la tragedia di sabato. Anche Scotland Yard nel ricostruire il pomeriggio d' inferno nel vecchio stadio dell' Inghilterra del Nord sembra ormai propendere per la tesi dell' incendio doloso. La bomba incendiaria, certamente molto rudimentale, costruita con lattine di birra riempite di benzina, è stata lanciata da un gruppo di giovani teppisti sulla tribuna centrale. Ma gli assassini non saranno identificati. Per loro è stato molto facile scomparire tra la follaanche perchè si sono mescolati alle bande di teppisti sempre presenti sui campi di calcio del Regno Unito. Bradford non cerca vendetta. La cittadina è in lutto. Ieri sera il numero dei morti era, ufficialmente, di cinquantadue, ma il terribile bilancio del rogo si aggirerebbe in realtà su una settantina di vittime. Diciotto infatti sono le persone date per scomparse - e all' ospedale i feriti definiti "gravissimi" sono almeno due. In quello che un tempo fu uno stadio, gli esperti di Scotland Yard, cercano tra le ceneri i resti delle persone arse vive. L' identificazione è pressochè impossibile. Soltanto in quindici casi la polizia ha potuto ricostruire con relativa certezza l' identità delle vittime. La scena è desolante. Oggi le ricerche termineranno. La polizia trasferirà nei propri laboratori le ceneri, solo allora avranno inizio i lavori di ricostruzione dello stadio. Il vescovo di Bradford ha intanto raccolto la città in preghiera. Domenica nell' antica cattedrale c' erano oltre tremila persone. Il vescovo ha letto i telegrammi della regina e della signora Thatcher, poi tutti hanno cantato gli inni funebri e le campane hanno suonato a morto. Il cielo grigio e la temperatura invernale hanno reso questo pomeriggio di maggio ancora più lugubre. Nella serata Bradford è diventata una città di fantasmi: strade deserte, luci spente, pubs vuoti. Decine di giornalisti venuti per fare la cronaca dell' avvenimento parlavano tra loro sottovoce, quasi preoccupati di disturbare la città in lutto. Intanto negli ospedali i medici tentano di salvare le persone ustionate dalle fiamme. In cinque casi, la lotta contro la morte è particolarmente difficile. In altri gli esperti di plastica facciale tentano di ricostruire volti ed arti devastati dal fuoco. Domenica dodici maggio avrebbe dovuto essere una giornata trionfale. La squadra di calcio di Bradford aveva già conquistato il punteggio sufficiente ad assicurarle la promozione nell' equivalente della nostra serie A. La città era pronta alle celebrazioni. Un grande corteo avrebbe dovuto partire dalla Valley Parade, la valle delle celebrazioni, chiamata da ora "la valle dell' inferno". La tragedia è ancora dipinta sul volto straziato dei cittadini del vecchio centro del sud Yorkshire. I racconti che abbiamo raccolto sono pure strazianti: "Ho visto mio marito ed i miei bambini scomparire tra le fiamme", dice una donna poliziotto. "Abbiamo visto Sam Firth, il più vecchio sostenitore della nostra squadra, alla veneranda età di ottantasei anni tentare di correre via dallo stadio, ma il fuoco correva più di lui", raccontano due sopravvissuti alla catastrofe. Più fortunato il capitano del Bradford: "Appena ho visto le fiamme sono saltato verso la tribuna, ho portato mia moglie e la mia bambina in salvo. Abbiamo superato un muro. Ho gettato tra le braccia di mia moglie la nostra figlioletta e poi anche io sono riuscito a uscire fuori dall' inferno. E' stata questione di secondi. Vorrei che altri avessero avuto la nostra fortuna". Intanto proseguono le polemiche sulla sicurezza nello stadio. Il presidente della società tenta di giustificare la sua decisione di mantenere chiusi i cancelli dello stadio, ciò che ha reso impossibile la fuga ai tifosi. "Io credo che sia giusto fare di tutto per evitare che chi non ha pagato il biglietto possa entrare e vedere la partita", dice Gordon Moore, presidente del Bradford. Questa sua affermazione è aspramente contestata ed ancor più aspre sono le polemiche sulla mancata applicazione delle misure di sicurezza raccomandate dal comandante dei vigili del fuoco, relative non soltanto alle uscite di sicurezza ma anche all' installazione di "estintori" per fronteggiare rapidamente gli incendi. Il rapporto venne ignorato dall' amministrazione provinciale di Bradford perchè la squadra era a quell' epoca tecnicamente in bancarotta e perchè le misure di sicurezza sono per legge obbligatorie soltanto per le squadre della massima divisione e a quell' epoca il Bradford non si trovava in tale posizione. Alla Camera dei Comuni, il ministro degli Interni Leon Brittan ha annunciato al paese che d' ora in poi tutti gli stadi del Regno Unito dovranno modificare le loro strutture in modo da garantire la sicurezza degli spettatori.
    dal nostro corrispondente PAOLO FILO DELLA TORRE




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  2. lucazacchi
     
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    L'articolo del giorno dopo l'incendio, il 12 maggio 1985

    Stadio in fiamme 41 bruciati vivi

    LONDRA - Quarantuno morti accertati e almeno duecento fra feriti e ustionati gravi sono il bilancio, purtroppo destinato ad aggravarsi, dell' incendio che ha devastato lo stadio di Bradford mentre era in corso un incontro di calcio. Le fiamme si sono propagate velocissime, divorando in pochi minuti la tribuna, tutta in legno, sulla quale si trovavano tremila delle diecimila persone che stavano assistendo alla partita. Le telecamere della televisione inglese che stavano riprendendo l' incontro hanno mostrato in diretta le immagini del panico che si è impadronito della folla: decine di persone sono rimaste intrappolate sotto una pioggia di tizzoni ardenti, mentre altre centinaia premevano contro le transenne urtandosi per superarle e guadagnare la salvezza. Secondo una prima ricostruzione, l' incendio sarebbe stato causato da uno spettatore che giocava con i cerini. Altri hanno parlato di una bomba fumogena. Di certo la sequenza mostrata dalla televisione è stata agghiacciante. Quando, al centro della tribuna, si sono viste le prime fiamme, il gioco si è bloccato e gli spettatori hanno cominciato ad allontanarsi. Tutto con calma, come se si trattasse di un banale incidente. Poi, veramente nel giro di pochi attimi, si è cominciato a capire che la situazione era molto più grave. Le fiamme hanno cominciato a mangiare il palco, la gente ha accelerato il ritmo della fuga, la pressione davanti alla barriera costruita per frenare le invasioni di campo è aumentata. Ancora una manciata di secondi e la tragedia si è compiuta, la tribuna si è trasformata in un unico, immenso rogo sormontato da una spessa nuvola di fumo scurissimo. I poliziotti in servizio allo stadio hanno fatto del loro meglio trascinando via la gente sotto choc. Si è visto anche uno di loro passarsi le mani sui capelli per spegnere le fiamme. "Proprio oggi avevamo avuto la folla più massiccia dell' intera stagione, una tragedia incredibile", ha dichiarato Stafford Heginbothan, presidente del Bradford City, la squadra che ha vinto il campionato di terza divisione e avrebbe dovuto celebrare ieri il suo trionfo. "Purtroppo molti spettatori si sono trovati davanti, cercando di fuggire, i cancelli chiusi a chiave: è una misura che si prende sempre, per evitare che entri chi è privo di biglietto". "E' avvenuto tutto con incredibile rapidità", ha aggiunto Per Kneale, capo dei vigili del fuoco. "Quando siamo arrivati allo stadio abbiamo dovuto affrontare il doppio problema di combattere le fiamme e di salvare le persone rimaste intrappolate. Molti invece di mettersi in salvo hanno commesso l'errore di fermarsi a guardare le fiamme divampate all' altra estremità delle tribune senza rendersi conto che l' incendio sarebbe arrivato da loro in pochi minuti".

    Da Repubblica del 12 maggio 1985


    Solo 18 giorni dopo, il 29 maggio, la strage dell'Heysel...
     
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  3. Sir.Simon
     
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    Questo episodio si poteva evitare, l'incuria e la cattiva manutenzione dell'impianto ha creato una bomba a orologeria destinata prima o poi a esplodere. Dopo per motivi diversi sono arrivate Bruxelles e Sheffield. E anche lì come è stato dimostrato, qualcuno ha le sue colpe in fatto di gestione dell'evento, anche se si sempre cercato di addossare con scarsa obbiettività le maggiori responsabilità ai tifosi, che non saranno stati dei santi ma che spesso hanno pagato colpe organizzative allucinanti.
     
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    Oggi, 11 maggio 2014, ricordiamo quel tragico evento e le 56 vittime innocenti.

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    Doverosissimo ricordo!
     
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    Ricordiamo oggi le 56 vittime dell'incendio avvenuto l'11 maggio 1985 al Valley Parade, stadio del Bradford City. RIP.
     
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    Ho visto un video dell'evento: vergognoso osservare come si vedano addirittura dei ragazzini festanti, certamente non consci della tragedia che si stava consumando.
     
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